
Parte con il piede sbagliato Anacleto Colombiano. Il numero uno della Provincia di Caserta a pochi mesi dall’elezione perde un pezzo importante della sua coalizione. Marcello De Rosa ha rifiutato la nomina di vicepresidente con motivazioni allarmati. “Le ragioni a fondamento di tale scelta – si legge nella comunicazione dell’ex sindaco di Casapesenna – sono da rinvenire nella non condivisione di una programmazione politica che ha portato all’adozione, da parte del Presidente della Provincia, di atti, a mio avviso, molto gravi anche sotto il profilo penale, che saranno sottoposti dallo scrivente, in maniera puntuale e dettagliata, agli organi in indirizzo. Il sottoscritto continuerà a svolgere le funzioni di consigliere provinciale, vigilando sull’esatta e corretta adozione degli atti nella piena legalità e trasparenza, notiziando gli Organi competenti di eventuali inesattezze riscontrate”.

Gli organi in indirizzo a cui fa riferimento De Rosa sono il prefetto di Caserta, il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e la procura del tribunale Napoli Nord. Quali sono le ragioni del clamoroso strappo? Il presidente uscente della Provincia è come sempre diretto e non usa giri di parole. “Ci sono due ordini di motivi. Il primo è di natura politica, in quanto Colombiano non ha fatto altro che azzerare le mie iniziative dimostrando che non siamo alleati di governo. A chiacchiere dice che siamo sulla stessa barca e dobbiamo avere un serrato confronto, ma nei fatti e negli atti fa il contrario. Il secondo aspetto – sottolinea De Rosa – è ancora più preoccupante. Ha congelato 11 contratti di lavoro per i sorveglianti delle strade assunti tramite concorsi e con tanto di graduatorie. Un atto gravissimo perché i concorsi pubblici non rientrano nella sfera politica. Altrettanto allarmante la decisione di pubblicare un avviso per il rinnovo dei cda di Terra di Lavoro e Gisec. Il primo cda è stato nominato dal sottoscritto perché era in scadenza di mandato, mentre il secondo è ancora in carica e non si può toccare”.
Secondo De Rosa in appena due mesi Colombiano avrebbe mostrato “la chiara volontà di cablare la Provincia”. “Non ho accettato la nomina di vicepresidente perché non condivido queste strane logiche di gestione, io lavoro al servizio del popolo e della Provincia. Non condivido questo modus operandi, ho dato fiducia a Colombiano perché pensavo che operasse con maggiore autonomia, ma sta dimostrando il contrario. La Provincia – conclude l’ex primo cittadino di Casapesenna – non può essere un cartello elettorale che sponsorizza un candidato alle prossime regionali”.

Il presidente uscente dell’ente dell’ex Saint Gobain non fa nomi. Ma appare chiaro il riferimento a Giovanni Zannini. Il rapporto tra Colombiano e il consigliere regionale è strettissimo. Forse troppo. Da qui la dura presa di posizione di De Rosa, che già nei prossimi giorni informerà in modo dettagliato gli organi competenti su alcune scelte amministrative. In Provincia la temperatura è già rovente. Sarà un autunno caldissimo.
Mario De Michele












