Enzo Guida

È una questione di dna. C’è poco da fare. Se una persona è cattiva dentro può fingere quanto vuole di essere buona ma prima o poi la sua indole si palesa. Per quanto si sforzi di apparire un brav’uomo, ricorrendo alla solita massiccia dose di vittimismo, la sua vera natura viene fuori. Salta agli occhi. La diretta Fb di ieri di Enzo Guida è l’ennesima conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della mistificazione al potere negli ultimi 10 anni a Cesa. Un regime basato su bugie e capovolgimento della realtà. Una “dittatura dolce” che ha fatto piombare la città nell’odio e nell’annientamento politico e personale degli avversari, “colpevoli” di opporsi ai metodi totalitari di chi pensa di essere il padrone del comune e non il sindaco pro tempore. Guida ha vinto le ultime due elezioni comunali e ha il diritto-dovere di amministrare. Ma il punto è un altro: un conto è vincere le elezioni, tutt’altra storia è occupare la città con un controllo capillare di tutto ciò che avviene. Un conto è svolgere la funzione pro tempore di primo cittadino, altra cosa è impedire alle persone di mettere un semplice “like” a un commento social o a un articolo oppure di intrattenersi con giornalisti scomodi, perché a differenza di altri non sono al suo servizio, o con rivali politici, additati come il male assoluto.

Sul tema della pacificazione e della civiltà personale e politica Guida è un falsario di livello internazionale. Lui e il suo cerchio tragico sono produttori industriali di odio e veleno. Un andazzo che va anti da un decennio. Eppure il sindaco fa di tutto e utilizza ogni mezzo per raccontare la favola delle “solo cose belle”. “Noi disseminano la gioia, gli altri cattiveria e attacchi personali”, ha detto durante il video social seguendo il trito e ritrito canovaccio degli ultimi 10 anni. Ma Guida è un gigante dalle gambe di argilla. È credibile soltanto nella sua corte. Gli plaudono solamente i nani e le ballerine beneficiari di un ferreo sistema clientelare che ha distribuito incarichi e prebende per quasi 500mila euro. Nel novero di chi grida “viva il re” ci sono i tecnici o pseudo-tali che hanno ottenuto appalti diretti pur essendo sprovvisti di titoli e di pregresse esperienze lavorative, in violazione del Codice dei contratti pubblici. Grazie alle inchieste di Italia Notizie alcuni nomi sono noti: Cesario Villano, Michele Autiero, Umberto Marino, Luigi Marrandino, Luigi Migliaccio. Arcinote le loro strette parentele con gli amministratori locali.

Antonio Borzacchiello

IL CERCHIO TRAGICO CHE TESSE LE LODI DEL RE
Prende le difese social dell’imperatore chi come Antonio Borzacchiello ha intascato in tre anni quasi 20mila euro, 549 euro al mese, per curare la comunicazione digitale senza essere iscritto all’albo dei giornalisti e con un curriculum di poche righe. Dopo la pubblicazione sul nostro giornale di ben 43 determine di liquidazione tutti hanno compreso perché Borzacchiello sia un fedelissimo di Guida. Scriveva a pagamento. E continua a farlo perché grazie ai concorsi comunali si è accaparrato il posto fisso a tempo indeterminato al comune di Mondragone, feudo di Giovanni Zannini, notoriamente amico di Guida che, non a caso, lo ha ringraziato pubblicamente per un finanziamento ottenuto dal comune. Anche l’amicizia con Zannini è l’esito finale del capovolgimento della realtà. Nell’ultima campagna elettorale Guida lo ha attaccato frontalmente dal palco. Pochi mesi dopo lo ha santificato sui social. E oggi Ginotto De Angelis, legatissimo al consigliere regionale, fa parte della maggioranza, dopo essere finito anche lui sotto il fuoco di fila del sindaco. Gli “osanna” al monarca arrivano da Carlo Perfetto, marito del vicesindaco Giusy Guarino, da Alessia Autiero, figlia del capogruppo di maggioranza Nicola Autiero, e da Alessandro Belardo, cognato del fratello di Guida, assunti rispettivamente ai comuni di Casagiove, Sant’Arpino e Cesa tramite il metodo salvifico dello scorrimento delle graduatorie concorsuali. Si schierano pancia a terra con il sindaco gli imprenditori del mattone che hanno fatto soldi a palate grazie a un Puc votato alla cementificazione, non alla rigenerazione urbana, come si blaterare attraverso una propaganda becera.

SEGNALARE GLI INTRALLAZZI È UN OBBLIGO, ALTRO CHE ODIO
Per Guida e company denunciare nepotismo, clientelismo e atti amministrativi illegittimi significa “spargere odio”. In tutti gli altri paesi del mondo si chiama legalità. Rifiutare la logica del “che ti serve?” viene fatto passare come una “cosa brutta”. Opporsi a un sistema malato e perverso è additato come un comportamento da “nemico del popolo”. È il capovolgimento della realtà. È il mondo all’incontrario abitato da Guida e dalla sua combriccola. Ma, come dicevamo, il sindaco ha le gambe di argilla. Cesa è un paese piccolo. Solo quello che non si fa non si sa. E i cittadini sanno benissimo come ha operato nell’ultimo decennio l’amministrazione. Sono molto più intelligenti di chi oggi è al potere e non vuole mollarlo in nessun modo. Chissà perché?

Eugenio Oliva

Torniamo alla diretta Fb di ieri. Guida ha reso noto che Eugenio Oliva, esponente di Cesa in Comune, avrebbe contattato nei giorni scorsi un suo parente per rivelargli che la fidanzata dello stesso avrebbe una relazione con il sindaco. Alla richiesta di delucidazioni dell’uomo avrebbero fatto seguito diversi incontri con Oliva ed una terza persona, incontri che sono stati registrati dal fidanzato della donna. In questi incontri Oliva avrebbe ammesso che il sindaco sarebbe seguito e spiato costantemente da esponenti della formazione avversaria al fine di trovare notizie compromettenti sulla sua vita privata e che questa presunta relazione sarebbe stata spiattellata nella prossima campagna elettorale. Di fronte alla richiesta dell’uomo di vedere la presunta foto della fidanzata in compagnia di Guida, Eugenio Oliva avrebbe ammesso che la storia era completamente inventata. Guida e ò la donna hanno denunciato il tutto alla procura della Tribunale di Napoli Nord fornendo anche le registrazioni delle conversazioni con l’esponente di Cesa in Comune (link in basso del video).

Se i fatti esposti da Guida trovassero riscontro si tratterebbe di un episodio gravissimo. Oliva avrebbe tradito lo spirito che anima Cesa in Comune e soprattutto il candidato sindaco Peppe Fiorillo. I primi 8-9 minuti del video del sindaco sono pienamente condivisibili. Chi si appresta a candidarsi alle comunali non può fare una roba del genere. Sicuramente sia Fiorillo che il gruppo Cesa in Comune prenderanno le distanze da comportamenti che con la contesa politica non hanno nulla a che vedere. Ma Guida ha dimostrato di avere le gambe di argilla negli altri minuti del video. Indossando i soliti panni della vittima sacrificale e strumentalizzando in modo becero l’accaduto ha detto che è “allarmante e aberrante” che Oliva abbia detto che i suoi oppositori politici e personali lo “spiano e vanno alla ricerca di notizie contro di lui per attaccarlo in campagna elettorale”. In buona sostanza Guida ha indebitamente esteso il singolo “caso Oliva” a tutta la coalizione Cesa al Centro, a partire da Fiorillo.

Giuseppe Fiorillo

LE CALUNNIE DI GUIDA AI DANNI DI CESA AL CENTRO
Entriamo nel merito, pur essendo convinti che i processi vanno svolti nelle aule di giustizia e non sui media. Lo stesso Guida ha più volte ribadito che Oliva ha ammesso di essersi inventato tutto sulla presunta relazione. Se si è inventato tutto perché dovrebbe essere vera l’eventuale affermazione sullo spionaggio ai danni del sindaco? Se Oliva è inattendibile nel caso della finta love story è altrettanto inattendibile anche su tutto il resto. La fantasiosa deduzione del sindaco si basa sulle dichiarazioni di un soggetto che ha mentito. Il coinvolgimento di Cesa in Comune è fondato sul nulla, è totalmente inventato. Secondo Guida, essendo i suoi avversari politici quelli di Cesa in Comune, significa che Fiorillo e la sua squadra lo seguirebbero e lo spierebbero per avere notizie contro di lui. Che una patetica strumentalizzazione. Immaginatevi Fiorillo che si apposta come l’ispettore Colombo per seguire Guida. Sul terreno penale il primo cittadino fa ancora peggio. Sulla scorta delle dichiarazioni di Oliva, inattendibile in quanto ha confessato di essersi inventato tutto, Guida accusa Fiorillo e company di fantomatici pedinamenti ai suoi danni “per ottenere notizie che possano interessare per colpirlo politicamente”. E aggiunge che “quelli di Cesa in Comune lo spiano”. Tutto falso, basato su dichiarazioni false. Eppure Guida rimarca che si tratta di “qualcosa di inquietante, che fa rabbrividire”. In realtà, quello che inquieta e fa rabbrividire è che un avvocato penalista lanci accuse così gravi e infamanti senza uno straccio di riscontro oggettivo, senza nessuna prova a supporto di quanto affermato da Oliva. È come se un cittadino dicesse in piazza che il sindaco è un ladro, senza alcun elemento concreto a corroborare le sue dichiarazioni, e soltanto per questo il sindaco dovesse rispondere dell’accusa di furto. È inaudita l’affermazione della fascia tricolore: “C’è una probabile attività di spionaggio ai miei danni per colpirmi politicamente”. Probabile cosa? E quale spionaggio? L’unica cosa probabile è che si configura l’ipotesi di calunnia. Nelle prossime ore Cesa in Comune darà mandato a un legale per valutare se ci sono gli estremi per denunciare Guida per le sue pesantissime accuse.

I FIGLI, I SOCIAL, GLI ARTICOLI E LA SENTENZA DI CONDANNA
Una pantomima disgustosa inoltre la “chiamata in causa” dei suoi figli minori che, sottolinea il sindaco, leggeranno i post e gli articoli. I figli avranno modo di leggere anche il contenuto della sentenza della sua condanna in primo grado a due anni per stalking ai danni della moglie. In quelle pagine Guida dipinge la consorte, madre dei suoi figli, come la peggiore delle donne al mondo. Altro che social, altro che articoli, ci sono gli atti giudiziari che, qualora letti dai figli, rischiano di destabilizzarli a vita. E poi la storiella ormai indigesta a tutti, anche fuori paese, delle “sole cose belle”. “Non predichiamo odio, non serbiamo rancori, vogliamo diffondere gioia”. Ma come sempre Guida dice una cosa è ne fa un’altra, l’esatto opposto. Infatti aggiunge: “Io non mi metto a dire di quello che tra i miei oppositori si è arricchito con le fatture false, io non mi metto a dire di quello che tra i miei oppositori ha fatto “prendo i soldi e scappo”, io non mi metto a dire di quello che tra i miei oppositori ha la fidanzata finta e poi sta sulle chat degli omosessuali”. E menomale che non lo dice! Ecco il dna di Guida. Ecco il vero volto del sindaco. Ecco come si mistifica la realtà nel mondo capovolto.

Mario De Michele

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