Antonino Santillo e Gianfranco Piccirillo

Antonino Santillo si avvicina al capolinea. Al sindaco non basta il patto di ferro con Orta Prospettiva Futura (ex Coraggio), caldeggiato dal cugino Gianfranco Piccirillo e dai soliti noti che da dietro le quinte giostrano per sanare palazzi abusivi, due in particolare, e intascare altri milioni di euro da sistemare sopra la montagna di soldi accumulata negli anni del boom edilizio. Nel consiglio comunale di oggi è mancato il numero legale. Non è stato approvato l’unico punto all’ordine del giorno: assestamento di bilancio e salvaguardia degli equilibri 2025. Una debacle che spalanca le porte al possibile scioglimento anticipato del civico consesso. Santillo non ha i numeri per andare avanti. La fascia tricolore è il principale colpevole dello sfaldamento della maggioranza. Su suggerimento di Piccirillo si è messo nelle braccia di Orta Prospettiva Futura tagliando i ponti con gli altri gruppi che sostenegono la squadra di governo. Da qui la legittima decisione di RinnoviAmo Orta di non prendere parte alla seduta. Il movimento ideato dal presidente dell’assise Giuseppe Massaro e da Salvatore Del Prete, rappresentato in aula dalla capogruppo Tiziana Dirasco e dal consigliere Raffaele Lampano, ha inviato un messaggio forte e chiaro a Santillo. Il gruppo non vuole tirare a campare e soprattutto non sarà la stampella del sindaco e degli ex “coraggiosi”. Come già espresso in passato, i seguaci di Massaro non ci stanno ad alzare la mano in consiglio senza essere coinvolti nelle scelte amministrative. Ma la ragione primaria della loro assenza è l’incapacità del primo cittadino di affrontare e risolvere i problemi della città, anche quelli ordinari come l’igiene urbana e il verde pubblico.

Tonino Russo

Non solo. L’asse Santillo-Piccirillo-regista occulto si basa su accordi che non hanno nulla a che vedere con l’interesse generale. Tra le priorità di questa fetta della maggioranza c’è la realizzazione di un ipermercato nell’ex area Leanza, di proprietà della famiglia Damiano. L’iniziativa sta a cuore all’assessore all’Urbanistica Tonino Russo, storico tecnico privato dei noti imprenditori locali. Il membro della giunta, eletto nella lista Coraggio, sarebbe favorevole anche all’ampliamento del centro commerciale Fabulae, anche questa struttura di proprietà dei Damiano. Massaro e company sono fermamente contrari a mettere l’amministrazione comunale al servizio della solita famiglia di imprenditori. Stopperanno qualsiasi operazione di bottega. Anche a costo di mandare a casa Santillo. Il presidente del consiglio e il suo gruppo sono inoltre sul piede di guerra perché un assessore utilizzerebbe l’ente locale come ufficio distaccato del suo studio tecnico privato. Un’attività svolta h24.

Mimmo Lettieri

Da segnalare infine che alla seduta del civico consesso si è assentato anche Francesco Lettieri di Rinascita e Resilienza per Orta, gruppo ideato e coordinato dal fratello Mimmo Lettieri, capeggiato in assise da Pasquale Lamberti e composto inoltre da Antonio Chianese. Nemmeno il neonato movimento politico-consiliare condivide i progetti riguardanti il supermercato nell’area ex Leanza e l’ampliamento del Fabulae. Peraltro il noto centro commerciale presenterebbe già alla nascita alcune difformità urbanistiche. Dare il via libera all’ampliamento sarebbe un vero e proprio azzardo sotto tutti i punti di vista, non solo amministrativo. Nel frattempo sembra che Nicola Russo, capogruppo di Orta Prospettiva Futura, con l’ok di Santillo, si sarebbe occupato dell’incremento a 18 ore dell’orario dei lavoratori socialmente utili. Anche questa decisione sarebbe stata adottata in autonomia e senza alcuna condivisione con gli altri gruppi di maggioranza. Insomma, come già detto e scritto, nella maggioranza ci sono due anime: da un lato l’asse Santillo-Piccirillo-ex Coraggio, dall’altro RinnoviAmo Orta e Rinascita e Resilienza per Orta. La prima va in una direzione, la seconda in un’altra. Ecco perché il sindaco oggi in assise è andato a sbattere. E difficilmente si riprenderà dal duro colpo.

Mario De Michele

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