
Giovanni Zannini rivoluziona la geografia politica dell’amministrazione comunale di Cesa. Dopo l’adesione del neo assessore Francesca D’Agostino anche Nicola Autiero è pronto a entrare nel team del consigliere regionale. Salvo improvvisi dietrofront il passaggio potrebbe essere ufficializzato già nelle prossime ore. In caso di accordo con Zannini, con il quale già si è incontrato di persona, il capogruppo della maggioranza direbbe addio al Pd. Autiero si affiancherebbe in assise a D’Agostino e a Ginotto De Angelis, fedelissimo del componente del parlamentino campano. Una pattuglia di ben tre consiglieri comunali, di cui uno membro dell’esecutivo. Un altro colpo letale per Enzo Guida che sta mostrando tutti i suoi limiti nel riaffermarsi come leader della coalizione di governo in vista delle comunali del 2026. Se la cooptazione del pentastellato Raffaele Bencivegna è stato un gioco da ragazzi (ci sarebbe riuscito anche un neonato), le grandi manovre del sindaco si sono inceppate quando in campo sono scesi politici e amministratori più navigati.

Come andiamo dicendo e scrivendo da tempo, il sindaco appare sempre più un gigante con le gambe d’argilla. Il sistema di potere consolidatosi negli ultimi 10 anni di gestione ha consentito a Guida di essere il capo indiscusso dell’amministrazione, ma nel contempo ha determinato la desertificazione politica azzerando ogni forma di confronto e discussione democratica. Finché tutto ruotava attorno al Re Sole le cose sono filate lisce. Quando si è trattato di fare “politica” il primo cittadino ha arrancato, è andato in grande difficoltà, non è stato all’altezza. Guida ha sempre pensato di applicare i suoi metodi amministrativi anche alla politica. Non ha compreso che si tratta di dinamiche differenti. Di due sport diversi. Gli è bastato un fischio per tenere al guinzaglio Bencivenga, mentre non è riuscito a far rientrare nei ranghi De Angelis, che ha continuato a lavorare per rafforzare il gruppo degli zanniniani. Se Nicola Autiero passerà con il consigliere regionale e abbandonerà il Pd per Guida sarà una doppia disfatta: sul versante amministrativo Zannini e company avranno un ruolo molto rilevante, sul terreno politico i dem subiranno un’altra sberla, dopo il defenestramento dell’assessore Gina Migliaccio.

Ma per Guida ci potrebbero essere altri guai all’orizzonte. Anche Antonio Borzacchiello, candidato non eletto della lista Primavera cesana alle amministrative del 2020, è in procinto di accasarsi da Zannini. E non finisce qui. Qualora Autiero cambiasse casacca si candiderebbe nella lista di Zannini alle provinciali in programma il prossimo dicembre. Non a caso quando ha incontrato il consigliere regionale era presente anche Anacleto Colombiano, presidente dell’ente dell’ex Saint Gobain. In uno scenario del genere si preannuncia un Natale triste per Cesario Villano, legatissimo a Guida e consigliere provinciale in carica, oltre che segretario casertano di Azione. La sua rielezione sarebbe quasi impossibile. Poverino. Gli esprimiamo tutta la nostra sincera vicinanza.
Ma si tratterebbe di bazzecole rispetto alle grane del sindaco. Zannini è praticamente con due piedi in Forza Italia. Quando ci sarà l’adesione ufficiale Guida si ritroverebbe in amministrazione almeno un assessore e due consiglieri azzurri. Vallo a spiegare ai vertici del Pd. Difficilmente basterà affiggere dappertutto il simbolo dell’arcobaleno per giustificare una marmellata indistinta molto simile alle ammucchiate selvagge social di cui siamo ormai abituati. Non per questo meno disgustosi.
Mario De Michele












