
di Mario De Michele
Proprio quando non te l’aspetti, toh, Franco Matacena lancia la palla e fa strike. Con gli ultimi due nuovi innesti in giunta il sindaco ha dimostrato, forse per la prima volta dal suo insediamento, di masticare un po’ di politica. Il primo birillo abbattuto è Giampaolo Dello Vicario. Da inizio aprile il coordinatore di Forza Azzurra ha indossato i panni stretti del moralizzatore tentando piuttosto goffamente di presentare il suo movimento politico-consiliare come un “partito di lotta e di governo”. Un maquillage esclusivamente mediatico, tutto chiacchiere e distintivo, per citare la celebre frase di De Niro nel film “Gli Intoccabili”. Ma Bob fa parte dell’Olimpo dei migliori attori della storia del cinema, mentre Dello Vicario al massimo è bravo a bleffare, nulla di più. Sui giornali bacchettava, come un Torquemada in salsa aversana, Matacena e la squadra di governo, poi a quattr’occhi con la fascia tricolore cestinava i proclami demagogici e andava al sodo con richieste di deleghe e incarichi per capitalizzare il rafforzamento di Forza Azzurra passata da due a quattro consiglieri. Il sindaco ha atteso troppo prima di tappargli la bocca una volta per tutte, ma nell’ultima mano della partita a poker ha calato sul tavolo una scala a colore piazzando nell’esecutivo Giovanni Tirozzi, uomo di fiducia di Dello Vicario. Fine della giostra mediatica di Forza Azzurra. Maquillage riuscito malissimo.

Non finisce qui. Matacena ha messo a segno il vero colpo grosso ai danni di Aversa Moderata. A prima vista infatti l’ingresso in giunta di Iolanda Dello Margio, secondo assessore in quota zanniniana, può apparire come una vittoria di Giovanni Innocenti. In realtà la decisione del primo cittadino di accontentare i Moderati normanni, in primis i consiglieri del gruppo Pietro Giglio e Domenica Pisano, è il modo migliore per “sterilizzare” Innocenti e company. Con il neo “acquisto” Marcantonio Mottola il movimento del presidente dell’assise è attualmente formato da ben sei consiglieri, senza considerare il consolidato sostegno esterno di Raffaele De Gaetano, promotore della lista Il Centro per Aversa. In percentuale Aversa Moderata rappresenta il 29% dell’assemblea consiliare. Quasi un terzo. Non tenere conto delle legittime istanze degli zanniniani avrebbe alimentato perennemente il fuoco sotto la cenere, alla lunga deleterio per la maggioranza e soprattutto logorante per Matacena. Da qui la mossa del sindaco: “Caro Innocenti, hai voluto la bicicletta, ora tu e i tuoi pedalate, anzi correte”.
Un modo risolutivo per bloccare sul nascere ogni tentativo dei Moderati di recriminare sull’azione amministrativa o di scalciare in futuro. Il gruppo di Zannini ora esprime il timoniere del civico consesso (Innocenti) e due assessori (la new-entry Dello Margio e Eufrasia Cannolicchio) con deleghe pesantissime come l’intero comparto del verde pubblico, le politiche sociali, la polizia municipale e la viabilità. Non possono desiderare altro dalla vita. Quindi, zitti e lavorare, perché d’ora in avanti se le cose non andranno per il verso giusto le maggiori responsabilità ricadranno proprio su Aversa Moderata.

Matacena ha fatto strike anche rispetto al nodo Olga Diana. La fascia tricolore si è tolto dall’impaccio di far scattare lui la ghigliottina in occasione delle imminenti regionali. L’assessore, che quasi certamente sarà candidata per un posto al parlamentino campano, non è più un problema del primo cittadino. È a carico dell’intera coalizione. La sua vita o la sua morte politica dipenderanno dagli alleati. Idem per Alfonso Oliva. Per onorare il pernicioso accordo preelettorale Matacena e i leader della maggioranza per adesso non hanno posto in palio la delega di vicesindaco. Ma è scontato, numeri alla mano, che quando si procederà al rimpasto del giro di boa Oliva resterà un assessore “spogliato” da tutto. Già sarà tanto se rimarrà nell’esecutivo nonostante l’appoggio di un solo consigliere. Del resto mica può continuare a percepire quasi tremila euro al mese per scorrazzare in giro la fascia tricolore? Sarebbe davvero un po’ troppo, anche perché si è dimostrato sul campo il peggior assessore in assoluto.

Insomma per una volta Matacena ha giocato bene una difficile partita politica. Ora bisognerà rimboccarsi le maniche sul piano amministrativo perché servono più che mai risposte celeri e concrete, altrimenti a cadere come birilli saranno d’un colpo sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza. Strike. Game over.












