
Mentre una fetta del team di governo, con il vicesindaco Alfonso Oliva in testa, vorrebbe far fuori il segretario generale Emanuela De Chiara, Adele Ferrara si schiera con fermezza al fianco del massimo dirigente del comune di Aversa e sprona la fascia tricolore Franco Matacena a tutelarla perché “rappresenta un baluardo per la legalità e la trasparenza”. In seguito agli articoli di Italia Notizie sul “caso” mensa scolastica, la consigliera di maggioranza assume una posizione inequivocabile. “La segretaria non si tocca”, afferma senza indugi Ferrara, che ha inviato anche un messaggio di solidarietà a De Chiara. Poi aggiunge: Se non fosse per il segretario generale, qualcuno della squadra di governo avrebbe continuato ad anteporre gli interessi personali a quelli della collettività. Io sarò sempre e ad ogni costo dalla sua parte, ovvero dalla parte di chi si batte quotidianamente per l’osservanza delle leggi. Qualora la nostra stimata dottoressa De Chiara – rimarca Ferrara – dovesse abbandonarci, ci sarebbe una “svolta per la città”, ossia legalità e trasparenza sarebbero a rischio e fortemente minate. Mi auguro che il sindaco non ricada nello stesso errore commesso con il prezioso ex assessore Mariano D’Amore. Aversa ha votato per Franco Matacena, persona perbene e competente, ma ha votato più in generale per un cambiamento radicale, nel segno dell’onestà e delle buone pratiche amministrative”.

Adele Ferrara non usa giri di parole e chiede a Matacena uno scatto di reni. “Se non dovesse essere così, caro sindaco scegli altro, anche di andare a casa, ma rifiuta i compromessi al ribasso. Spetta soprattutto a te mantenere fede agli impegni assunti in campagna elettorale con gli aversani. Legalità e trasparenza devono essere i punti cardine della maggioranza. Privarsi del fondamentale apporto della dottoressa De Chiara sarebbe un chiaro segnale che va nella direzione opposta. Chi si batte per il rispetto delle norme va tutelato, non gettato nelle fauci di squali famelici”.

La contrapposizione con il segretario generale è nata dalle inadempienze di Oliva, assessore alla Pubblica istruzione fino al 4 settembre. Pur essendo arcinota la scadenza del servizio di refezione scolastica, svolto dalla ditta La Mediterranea, il vicesindaco non si è mosso a tempo debito. Per rimediare ha proposto la proroga dell’appalto. Una soluzione che De Chiara considera impraticabile per due validi motivi. Il primo: un contratto scaduto può essere prorogato. Il secondo: dallo scorso 30 giugno il comune di Aversa ha perso la qualificazione di stazione appaltante, quindi non può effettuare in house gare d’appalto. Normativa alla mano i rilievi del segretario generale sono sacrosanti. Non la pensa così una parte della maggioranza. Anche secondo Matacena sarebbe possibile prorogare il servizio nelle more dell’espletamento della nuova gara di appalto.

Lo scontro tra il sindaco e De Chiara ha spinto il massimo dirigente comunale a presentare una bozza di risoluzione consensuale dell’incarico. Ma il primo cittadino non l’ha controfirmata perché, a quanto pare, tra le motivazioni c’era un riferimento alle “condizioni ambientali”. Il segretario generale avrebbe denunciato di non poter assolvere a pieno alle sue mansioni. Intanto i rappresentanti dei genitori del IV Circolo didattico Domenico Cimarosa hanno diffidato il comune per interruzione di pubblico servizio. Insomma, il “caso” mensa scolastica sta prendendo una brutta piega, con risvolti clamorosi non soltanto sul piano amministrativo. Il protagonista assoluto in negativo è Alfonso Oliva. Tanto per non cambiare.
Mario De Michele












