
Un aspetto va evidenziato in premessa: sul caso mensa scolastica sollevato da Italia Notizie Giovanni Innocenti è l’unico esponente di maggioranza che ci ha messo la faccia. A differenza del dormiente Alfonso Oliva, assessore alla Pubblica istruzione fino allo scorso 4 settembre, il presidente dell’assise e leader di Aversa Moderata ha preso carta e penna e ha stilato un comunicato stampa per tentare di sbrogliare una matassa che col passare dei giorni sta diventando sempre più ingarbugliata. Dunque, prima di andare nel merito della soluzione proposta da Innocenti, va riconosciuto al numero uno degli zanniniani il senso di responsabilità istituzionale e il coraggio politico di intervenire su un problema creato da Oliva, il quale più che un “dilettante allo sbaraglio”, come viene definito dall’opposizione, sembra un turista spagnolo in gita in città da oltre un anno a spese dei cittadini che gli versano la bellezza di quasi 3mila euro al mese. Per la sua lunga vacanza il vicesindaco ha intascato finora oltre 40mila euro. Beato lui.
Torniamo alla nota di Innocenti. “In questi giorni – scrive il tinomiere del civico consesso – si è acceso un dibattito in merito alla gestione del servizio mensa nelle scuole del nostro Comune, ed è giusto fare chiarezza, per rispetto della comunità scolastica, delle famiglie, dei nostri bambini ed infine dei dirigenti Comunali, che spesso a causa di una becera politica politicante diventano un bersaglio. Da quanto è emerso, la situazione attuale sembrerebbe essere frutto di una divergenza interpretativa all’interno dell’apparato amministrativo in merito alla durata effettiva del servizio e alla data di scadenza dell’appalto in corso. Ritengo fondamentale ribadire un principio: i bambini, il loro benessere e la serenità delle loro famiglie sono e resteranno la nostra assoluta priorità. La refezione scolastica è parte integrante del percorso educativo, sociale e di salute dei più piccoli. Garantire che questo servizio funzioni con regolarità e qualità è un impegno che ci assumiamo con senso di responsabilità”.

Il fondatore di Aversa Moderata non si nasconde dietro un dito e ammette con onestà politica e amministrativa che l’attuale squadra di governo non ha affrontato in modo tempestivo la scadenza del servizio mensa affidato 3 anni fa alla ditta La Mediterranea. “Siamo consapevoli – sottolinea Innocenti – che, da oltre due anni e mezzo, una ditta sta garantendo il servizio mensa senza che sia stato ancora formalmente sottoscritto il contratto definitivo. Si tratta di una situazione anomala, che – come spiegato dai dirigenti competenti, che ringrazio per l’enorme lavoro che quotidianamente svolgono – è stata causata da difficoltà oggettive nel reperimento di alcune certificazioni e da problemi atavici legati alla carenza di personale all’interno della macchina amministrativa. Tuttavia, è doveroso per un Ente pubblico formalizzare gli atti nei tempi corretti, soprattutto quando si tratta di servizi essenziali. Ecco perché, oggi più che mai, è urgente procedere con la sottoscrizione del contratto con l’aggiudicatario, in modo da mettere in sicurezza il servizio e garantirne la continuità fino alla naturale scadenza”.

Dopo una breve ricostruzione dell’inter tecnico-burocratico il timoniere del civico consesso assume una posizione chiara: il contratto in essere va firmato. “Con Delibera di Giunta n. 390 del 20 settembre 2021, il Comune ha disposto l’affidamento del servizio mensa mediante gara pubblica, gestita dalla Stazione Unica Appaltante del Ministero delle Infrastrutture. Il bando prevedeva una durata di 36 mesi. La procedura si è conclusa con l’aggiudicazione dell’appalto il 1° agosto 2022, divenuta efficace a ottobre dello stesso anno, cosi come comunicato dalla SUA. Il servizio è effettivamente partito il 24 ottobre 2022 e, quindi, in assenza di proroghe o sospensioni, la scadenza naturale dovrebbe essere nel mese di ottobre 2025. Alla luce di ciò, – afferma Innocenti – il dirigente responsabile ritiene necessario, a mio modesto giudizio giustamente di procedere immediatamente alla sottoscrizione del contratto, colmando il vuoto formale che si è protratto finora. Una volta firmato il contratto, valutare tutte le azioni utili a garantire continuità e qualità al servizio, senza dover ricorrere a soluzioni tampone come affidamenti diretti temporanei, che rappresentano solo rimedi emergenziali e non strutturali”.
Infine Innocenti rimarca che il team di governo si sta attivando per la risoluzione della problematica. “Il Sindaco in primis e tutta la squadra sta lavorando, con determinazione e spirito di servizio, per trovare soluzioni solide e trasparenti, evitando forzature o scorciatoie, ma mantenendo sempre al centro il benessere dei nostri piccoli e la fiducia delle loro famiglie”.

Come detto in premessa, al coordinatore dei Moderati normanni va dato atto di aver assunto una posizione netta su una questione che sta provocando gravi disagi agli studenti e alle loro famiglie. Per il mancato avvio del servizio mensa padri e madri già sono sul piede di guerra, come dimostra la diffida per interruzione di pubblico servizio inviata al comune dai rappresentanti dei genitori del IV Circolo didattico Domenico Cimarosa. A Innocenti va riconosciuto anche una precisa scelta di campo: a suo dire ci sono tutte le condizioni per la firma del contratto in essere, non ancora formalizzato dopo ben 3 anni. Secondo il presidente del consiglio comunale, che si schiera apertamente al fianco dei dirigenti, si ravvisano tutte le condizioni per sottoscrivere il contratto. Ergo, il segretario generale Emanuela De Chiara, alla quale spetta controfirmare l’atto, non avrebbe motivi plausibili per non sottoscriverlo.

Per dovere di cronaca bisogna segnalare che sul piano politico la posizione di Innocenti è fragile come una foglia al centro di uno tsunami. A dire il vero è campata in aria, seppure non per colpa sua. Dov’era Alfonso Oliva? Come mai l’assessore alla Pubblica istruzione, delegato del settore da oltre un anno, non è si occupato in tempo debito della stipula del contratto non ancora firmato, ora giunto in scadenza? Alla luce della sua totale assenza e del suo pacchiano immobilismo si presume che Oliva in 15 mesi non si sia preoccupato neppure di esercitare una funzione di controllo sul regolare svolgimento del servizio mensa, come ad esempio la verifica sulla qualità e sulle modalità di erogazione dei pasti. Oliva si messo in saccoccia più di un anno di stipendio per non fare nulla. Circa 40mila euro buttati al vento. Ma che sarà mai? Tanto pagano i cittadini. Come sempre.
Mario De Michele












