
Roba da non crederci. Una vergogna assoluta. Da voltastomaco. Non contenti di aver costretto Emanuela De Chiara a dimettersi, gli amministratori comunali passano alla “fase 2” della meschina operazione sciacallaggio ai danni del segretario generale. Per giustificarsi della loro mastodontica incapacità politico-gestionale Matacena e company hanno gettato l’ex massimo dirigente dell’ente in pasto all’opinione pubblica, nel tentativo indecente di far cadere su di lei le colpe del mancato avvio del servizio mensa scolastica. Durante l’incontro con i membri della commissione mensa il neo assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Tirozzi ha rassicurato i genitori scaricando tutte le responsabilità sulla De Chiara. Nella giornata di oggi infatti è circolato sulle chat WhatsApp di padri e madri un messaggio in cui si evince chiaramente l’atteggiamento pilatesco della squadra di governo. “Da poco ho concluso l’incontro con l’assessore Tirozzi – ha scritto uno dei partecipanti alla riunione con l’esponente della giunta Matacena – e mi è stato confermato che la mensa parte entro il 15 ottobre, al momento sarà cura della Mediterranea la distribuzione dei pasti. Tra lunedì e mercoledì partirà la gara d’appalto. L’azienda appaltatrice opererà da gennaio per 3 anni”.
Poi il riferimento alla dottoressa De Chiara: “Non era stato possibile far partire fino ad ora la mensa perché la segreteria non aveva firmato il mandato alla Mediterranea. Il dirigente, dopo le dimissioni di quest’ultima, ha dato finalmente l’ok”. In altre parole, l’assessore Tirozzi ha riversato tutte le colpe del disservizio sul segretario generale dimissionario. Incredibile. Un capovolgimento della realtà da brividi. Per onestà intellettuale e non solo Tirozzi avrebbe dovuto dire ai rappresentanti dei genitori che il contratto con la ditta La Mediterranea non poteva e non può essere firmato perché gli amministratori in carica, che si sono insediati nel luglio 2024, in oltre un anno non si sono mai preoccupati di formalizzare un appalto risalente addirittura al 2022.

Dov’era l’allora assessore alla PI Alfonso Oliva? Dove’era il sindaco Matacena? Dov’erano i suoi consiglieri più fidati? Si sono accorti del problema soltanto quando il servizio è scaduto. Hanno dormito per un anno e due mesi e adesso hanno pure il coraggio di puntare l’indice contro la De Chiara. Per di più non è neppure vero che senza la firma del segretario generale il contratto non poteva essere stipulato. Se le carte erano in regola perché non lo hanno sottoscritto davanti a un notaio, come prevede la legge? Eh no! Molto più agevole lo scaricabarile. Tanto nei guai sarebbe finita De Chiara, mica il sindaco e gli assessori. Per il Consiglio di Stato è illegittima la stipula di un contratto dopo tre anni dall’affidamento del servizio. I giudici amministrativi lo hanno stabilito a lettere cubitali in una sentenza del 2023.

Ecco cosa avrebbe dovuto riferire Tirozzi ai genitori. È totalmente falso che il disservizio è causato dal segretario generale. Siamo allo sciacallaggio. Siamo alla mistificazione della realtà. Ma ora la dottoressa De Chiara deve andare fino in fondo. È un suo diritto ma anche un suo dovere. Ha scritto in una nota inviata a Matacena di aver subito minacce e pressioni dal vicesindaco Oliva, che non ha esitato a usare toni aggressivi e irrispettosi nei suoi confronti. Una vicenda di tale gravità non può restare nei cassetti del comune. Va denunciata alle autorità competenti. Anche perché se De Chiara non segnalasse l’accaduto alla magistratura potrebbe passare dalla ragione al torto. Conoscendo i nostri polli non escludiamo che sia già pronto un altro piattino avvelenato, ovvero una denuncia per diffamazione e calunnia ai suoi danni. Nell’amministrazione comunale c’è uno chef esperto in torte al veleno. Tre stelle Michelin.
Mario De Michele












