Antonino Santillo

Stavolta Antonino Santillo e company l’hanno fatta davvero grossa. Hanno buttato alle ortiche quasi 30mila euro stanziati dal ministero dell’Interno per il contrasto all’abbandono e ai roghi di rifiuti nell’ambito del progetto a favore dei comuni della Terra dei fuochi. Nel complesso il Viminale ha destinato 1,5 milioni di euro per un’area ricompresa tra le province di Napoli e Caserta. All’amministrazione comunale di Orta di Atella sono stati assegnati 29.444 euro per perseguire tre finalità: l’assunzione a tempo determinato di operatori della Polizia locale, il pagamento di prestazioni di lavoro straordinario effettuato dallo stesso personale e l’acquisto di foto-trappole o strumenti di videosorveglianza mobili. La circolare ministeriale è stata diramata il 13 febbraio, otto mesi fa. I comuni interessati dovevano inoltrare domanda entro il 31 marzo alla prefettura competente, allegando una scheda progettuale relativa alle iniziative che intendono assumere nel periodo tra il 15 giugno e il 15 ottobre 2025, con le relative voci di spesa.

Pur avendo molto tempo a disposizione il sindaco Santillo e la sua squadra di non-governo sono riusciti nell’indecente impresa impossibile di non attuare il progetto, con la conseguente perdita del finanziamento. Una vera e propria oscenità amministrativa, considerato che Orta di Atella si trova nel cuore della Terra dei fuochi. Nel periodo estivo infatti non si contano i roghi tossici e nocivi che infestano l’aria e provocano gravissimi danni alla salute della popolazione. Ora che c’erano sia i fondi che la possibilità di assumere tre vigili urbani la giunta a trazione Santillo-Pellino ha miseramente fallito. Ad ulteriore conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogna, dell’incapacità politico-amministrativa di una maggioranza ridotta ai minimi termini, imperniata sul patto tra Santillo e Gianfranco Piccirillo, cugino della fascia tricolore e cognato dell’assessore Annalisa Cinquegrana, e il gruppo dei brancacciani.

Ovviamente i principali responsabili dell’ennesimo disastro gestionale sono il sindaco Santillo e il suo vice Pellino, delegato all’Ambiente. Una coppia inadeguata e non all’altezza del compito, come dimostra quest’altro grave fiasco, ma che nonostante l’interminabile sequela di insuccessi continua a restare inchiodata alle poltrone. Ormai in quasi tutta la collettività sta prendendo forma il legittimo sospetto che Santillo e Pellino non vogliano mollare la sedia esclusivamente per non perdere le cospicue indennità di mansione che ammontano a 4.140 euro al mese per il sindaco e a 2.277 euro per il suo braccio destro.

Ma come si è arrivati all’ennesimo clamoroso flop amministrativo? La ricostruzione del patatrac è stampata nel provvedimento adottato lo scorso 2 ottobre da Maria Marsilio, responsabile del settore finanziario (link in basso). Il funzionario comunale ha annullato in autotutela la determina n. 244 del 4 settembre 2025 ad oggetto l’approvazione dell’avviso pubblico per idonei in graduatorie di concorsi pubblici espletati da altri enti per l’assunzione di 3 istruttori di vigilanza a tempo pieno e determinato fino al prossimo 15 ottobre. Il comune di Orta di Atella infatti aveva deciso di assumere i tre caschi bianchi da adibire al contrasto dei roghi attingendo dalle graduatorie di altri enti locali.

Poi tutto è finito a carte 48. Peraltro con una motivazione che dimostra plasticamente l’inadeguatezza degli attuali non-amministratori in carica: “I tempi tecnici per effettuare le assunzioni programmate ed avviate – riportiamo testualmente – stanno per scadere (15/10/2025) e non permettono di raggiungere gli obbiettivi fissati dall’Amministrazione”. Non solo: “Considerato che – si legge nel provvedimento del funzionario comunale – la procedura selettiva non è giunta a compimento né si è perfezionata con l’adozione della graduatoria e la nomina dei vincitori, determina di revocare in autotutela la determina n. 244 del 04/09/2025, con cui è stato approvato lo schema di avviso pubblico di manifestazione di interesse”.

Una debacle unica nel panorama di tutti gli altri enti destinatari del finanziamento ministeriale. Una figuraccia di proporzioni gigantesche nei confronti della Prefettura di Caserta che ha predisposto un protocollo d’intesa con i sindaci dei comuni della Terra dei fuochi per contrastare i roghi tossici. Un buco nell’acqua inaccettabile alla luce della litania di Santillo e company sulla carenza di personale che da due anni e mezzo viene ripetuta come un mantra per giustificarsi dei loro fallimenti politico-amministrativi.

Giuseppe Massaro

Per due anni e mezzo Santillo e Pellino hanno raccontato fino alla noia anche la storiella della mancanza di risorse finanziarie. Un’altra frottola. Senza alcun esborso per le casse comunali l’ente aveva la possibilità rafforzare il comando di polizia municipale con tre unità a tempo pieno tra il 15 giugno e il 15 giugno 2025, il periodo più critico per le città della Terra dei fuochi, ma il progetto è abortito sul nascere. Che altro deve accadere per rassegnare le dimissioni? Che altro devono patire i cittadini prima che il duo Santillo-Piccirillo e i brancacciani la smettano con questo impietoso accanimento terapeutico? È sotto gli occhi di tutti che l’amministrazione comunale non fa gli interessi di Orta di Atella. Per il vero bene della città serve che qualcuno si passi la mano per coscienza e abbia uno scatto di dignità. Se RinnoviAmo Orta e il presidente dell’assise Giuseppe Massaro, come dicono, vogliono davvero un cambio di rotta, beh è proprio arrivata l’ora di dimostrarlo.

Mario De Michele

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