Pasquale Pellino

Ha suscitato scalpore unanime, misto a indignazione e rammarico, la mancata attuazione delle iniziative per il contrasto all’abbandono e ai roghi di rifiuti da parte dell’amministrazione di Orta di Atella. Nell’ambito del progetto a favore delle città della Terra dei fuochi, promosso dal ministero dell’Interno, il comune atellano aveva ottenuto un finanziamento di quasi 30mila euro. Ma con somma sorpresa di tutti, anche dei vertici degli enti sovracomunali, il sindaco Antonino Santillo e la squadra di governo non sono riusciti a completare in tempo gli adempimenti burocratici, nonostante che il tempo a disposizione fosse più che sufficiente. Non a caso in tutti altri comuni di Terra dei fuochi il progetto è stato puntualmente attuato. Un flop che conferma come Orta di Atella sia un “unicum” in negativo per l’incapacità politico-amministrativa di una maggioranza che ormai da quasi un anno galleggia e tira a campare, secondo molti, soltanto per consentire al sindaco e agli assessori di incassare ogni fine mese le laute indennità di mansione. I meglio retribuiti sono Santillo che intasca mensilmente 4.140 euro e il vicesindaco e assessore all’Ambiente Pasquale Pellino, che si porta a casa 2.277 euro al mese.

E proprio sulla fascia tricolore e sul delegato all’Ambiente ricadono le maggiori responsabilità per il clamoroso aborto dell’importante progetto ideato dal Viminale. All’amministrazione comunale ortese infatti erano stati assegnati dal ministero 29.444 euro per perseguire tre finalità: l’assunzione a tempo determinato di operatori della Polizia locale, il pagamento di prestazioni di lavoro straordinario effettuato dallo stesso personale e l’acquisto di foto-trappole o strumenti di videosorveglianza mobili. La circolare ministeriale è stata diramata il 13 febbraio, otto mesi fa. I comuni interessati dovevano inoltrare domanda entro il 31 marzo alla prefettura competente, allegando una scheda progettuale relativa alle iniziative che intendono assumere nel periodo tra il 15 giugno e il 15 ottobre 2025, con le relative voci di spesa.

Mentre tutti i comuni limitrofi e quelli dell’area della Terra dei fuochi si sono dati da fare e hanno messo in pratica il progetto, gli amministratori di Orta di Atella hanno collezionato l’ennesima figuraccia. Ancora più grave e inaccettabile perché la città atellana si trova nel cuore della Terra dei fuochi. Nel periodo estivo infatti non si contano i roghi tossici e nocivi che infestano l’aria e provocano gravissimi danni alla salute della popolazione. La parola fine sul progetto l’ha scritta la responsabile del settore finanziario Maria Marsilio in una recente determina. “I tempi tecnici per effettuare le assunzioni programmate ed avviate stanno per scadere (15/10/2025) e non permettono di raggiungere gli obbiettivi fissati dall’amministrazione” (link in basso).

Mai come stavolta è proprio il caso di dire che “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Con grande senso di responsabilità, essendo un’iniziativa di interesse generale, anche i consiglieri comunali di opposizione, quelli di Svolta Civica, Orta al Centro e Fare Democratico per Orta Verde, hanno votato a favore del provvedimento di ratifica della delibera di giunta sulla variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario
2025-2027, con riferimento al “Fondo unico di Giustizia – Progettualità Terra dei fuochi annualità 2025”. Il via libera del civico consesso è arrivato nella seduta dello scorso 15 settembre (link in basso).

Ma nemmeno al cospetto del voto unanime del consiglio comunale Santillo e Pellino sono riusciti a fornire alla collettività un servizio importante per la tutela della salute pubblica. Se per loro questo significa fare il “bene di Orta di Atella” i cittadini possono dormire sonni tranquilli. Sono davvero in ottime mani.

Mario De Michele

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