MARCIANISE – Nella giornata del 10 maggio, presso la sala consiliare, su proposta del sindaco Antonio Tartaglione, si è tenuta l’assise monotematica per la salvaguardia della locale sezione distaccata del tribunale sammaritano, aperta ai parlamentari del territorio ed ai sindaci del comprensorio. All’assemblea hanno preso parte: l’on. Gennaro Oliviero, consigliere regionale; il sindaco di Maddaloni, Antonio Cerreto; il sindaco di Macerata, Luigi Munno. Stefano Graziano e Edoardo Giordano hanno invece fatto sapere di non poter essere presenti, pregando di essere successivamente informati sull’esito del consiglio comunale.
In rappresentanza della classe forense hanno invece partecipato: Gabriele Amodio e Pier Luigi Basile, ambedue componenti del consiglio dell’Ordine sammaritano; nonché Carlo Maria Palmiero, delegato dell’Oua (Organismo Unitario Avvocatura). Ad apertura dei lavori, prima di illustrare la proposta di delibera consiliare, il sindaco Antonio Tartaglione ha sottolineato: “Tutti quanti sappiamo bene che l’eventuale soppressione della locale sezione del tribunale di S. Maria C.V. rientra nel piano della spending review che sarà presentato dal governo alla fine del mese. Tutti sanno dunque che la decisione ultima sul foro marcianisano non spetta a noi. A noi spetta invece il compito di continuare strenuamente a perorare la causa della sua salvaguardia, evidenziando le ragioni per le quali la sua eventuale soppressione, consentirebbe sì un risparmio al governo, ma produrrebbe ulteriori rallentamenti nei procedimenti giudiziari, certamente iniqui e deleteri per un territorio come il nostro. Come ho avuto già modo di dire altre volte, non si tratta di questioni campanilistiche, ma della coscienza, derivante da un’approfondita conoscenza del territorio, che la soppressione della sezione distaccata marcianisana del tribunale sammaritano produrrebbe più svantaggi che effetti positivi. Fin da quando la soppressione è stata paventata, come sindaco , mi sono subito attivato, avviando continui contatti con il Ministero, con i rappresentanti dell’Ordine degli avvocati e con i responsabili del nostro foro. Dall’esito di tali contatti, ho ritenuto dapprima di dover revocare e poi di riprendere l’iter procedurale per il trasferimento del tribunale in una sede più adeguata. Il repentino cambio di governo , e le relative misure annunciate, hanno imposto un cambio di strategia. Ho voluto subito reincontrare la locale classe forense ed ho voluto fortemente questo consiglio comunale. Ma tutto ciò non basta. Per riuscire a fare sentire le nostre ragioni c’è bisogno di unione. C’è bisogno che le tutte le forze del territorio si uniscano, che vengano coinvolti i cittadini e che si sostengano le azioni della locale classe forense, al fine di adottare tutti i provvedimenti del caso per scongiurare la paventata soppressione”.