NAPOLI. “Anche la Regione responsabile per le truffe al servizio sanitario”. Così l’on. Vincenzo D’Anna, membro della commissione Affari Sociali di Montecitorio e componente della consulta Sanità del Pdl campano. I recenti fatti riguardanti “l’abnorme ed inutile prescrizione di farmaci e prestazioni diagnostiche nell’Asl Na 2 Nord” denuncia D’Anna: “è causata non solo da coloro che ne traggono illecitamente profitto, ma anche dai mancati controlli e dalla mancata adozione, da parte della Regione Campania, dei più volte sollecitati protocolli diagnostico-terapeutici”.
“L’adozione di tali protocolli – prosegue il parlamentare – eliminerebbe le prescrizioni inappropriate e ridondanti con l’immediata ricaduta, in termini di risparmio, sulla spesa sanitaria e sull’appropriatezza prescrittiva”.
Per l’on. D’Anna: “una Regione che non riesce a programmare il volume delle prestazioni sanitarie erogabili ed i correlati limiti di spesa, tuttora fermi all’anno 2001, può essere facilmente truffata da professionisti e strutture alle quali, in caso di accertati illeciti, andrebbe immediatamente sospeso l’accreditamento con la relativa cancellazione dall’elenco regionale”. “Milioni di dati relativi alle prescrizioni sanitarie – rivela ancora il deputato – giacciono, tra l’altro, inutilizzati presso l’Agenzia regionale sanitaria (Arsan). Si tratta di dati che ben potrebbero essere d’ausilio per la programmazione dei fabbisogni e per la verifica degli abusi che si perpetrano nel servizio sanitario, sia a gestione pubblica, sia a gestione privata”. Infine l’appello lanciato al commissario governativo Stefano Caldoro affinché “convochi subito sindacati ed associazioni di categoria per porre rimedio a questo stato di cose e fare in modo che la sanità possa essere misurata da criteri di efficienza e di risparmio effettivi e reali e non dai tagli indiscriminati alla spesa di cui spesso mena vanto il governatore”.