CASERTA – Martedì 22 maggio alle 17.30, presso l’ordine dei Medici di Caserta, in via Bramante, avrà luogo la presentazione del libro ‘Fra terra e cielo’, una raccolta di liriche a firma del medico-scrittore Gianluigi Zeppetella, edito da Caramanica. Relatore dell’incontro organizzato dalla sezione di Caserta dell’Associazione Mogli Medici Italiani, sarà lo scrittore e critico letterario Pasquale Maffeo, insieme alla docente della Loyola University of Rome Gratia Sotis e alla giornalista Ornella Mincione. Parteciperà la pittrice Antonietta Ascione, autrice delle tavole che accompagnano le liriche.

Il pomeriggio letterario sarà introdotto da un breve saluto del presidente dell’Ordine dott. Federico Iannicelli. “Per Zeppetella, la poesia svolge diverse funzioni. In primo luogo rappresenta il genere letterario dove egli mette a fuoco i suoi stati d’animo: momenti di incertezza, di dubbio, ma anche di illusioni e di sogni che controbilanciano lo smarrimento dell’uomo. Raccontarsi lo aiuta a superare gli attimi di smarrimento, a trovare rifugio dagli affanni e dalle sofferenze non solo fisiche, ma anche mentali, quando le promesse diventano speranza di mondi e di voli lontani”. (Grazia Sotis, docente e saggista) “La poesia vive di immagini, di suoni e di ritmi, ma può spingersi oltre, rendendosi capace di rappresentare tutto il mondo sensoriale così come quello emozionale. L’uomo stesso si riconosce come poeta nel momento in cui prende coscienza dell’intima relazione esistente tra sensi e sensazioni, tra suoni e immagini, tra i ritmi della vita e quelli della magica atmosfera che il verso è in grado di creare. La poesia stringe l’animo con gli invisibili nodi di un incanto capace di allontanare una realtà troppo spesso alienante e dura, malamente trasformata da un disumanizzante processo di globalizzazione che induce la suggestione di un’esistenza votata al consumo e ai suoi riti, per immetterlo in un diverso livello di realtà più intenso ed intimo, fatto di percezioni e sentimenti. Le passioni, gli affanni, le attese, l’amore e persino la morte, escono così trasfigurati dal verso narrante e, benché eterei nell’apparenza, giungono ad elevarsi alla lucente sfera dei valori assoluti, mentre il ritmo del canto diffonde un’aura prodigiosa e avvincente.” (G. Zeppetella)

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