In quella chiesa si sarebbe dovuta sposare tra meno di un anno, San Felice in Felline, a Salerno, questo pomeriggio, sono stati celebrati i suoi funerali. Serena Palermo, la trentatreenne salernitana deceduta la notte di Ferragosto in seguito alla collisione del gommone sul quale viaggiava
e un’imbarcazione di 12 metri a un miglio da Capo d’Orso era una ragazza solare e lo dimostrano i tanti, tantissimi amici che sono tornati anche dalle vacanze pur di poterle dare l’ultimo saluto. Tutti ancora increduli commentano l’accaduto e si disperano per quello che e’ successo in una notte di mezza estate. Tra la folla, commossa e addolorata, anche l’amico trentaseienne alla guida del gommone. Erano presenti anche il comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Andrea Agostinelli, insieme ad alcuni uomini della Guardia Costiera tra cui Paolo Murrone, il militare della Guardia Costiera che quella notte, senza esitazioni, si e’ gettato in acqua per recuperare il corpo della donna rimasto impigliato, con il costume, nelle eliche dell’imbarcazione investita e che nelle operazioni di recupero ha riportato la frattura della costola. Non e’ riuscito a fermare le lacrime Paolo Murrone mentre abbracciava la madre della donna anch’essa visibilmente provata e rannicchiata nel suo dolore. In prima fila, accanto alla madre e ai fratelli che non smettevano di chiedersi ”Perche’?”, anche il fidanzato di Serena, Sabatino D’Alessio che di qui a pochi mesi avrebbe coronato con la ragazza il loro sogno d’amore. Per il matrimonio era stata scelta l’Ave Maria di Schubert e per questo motivo il parroco che ha celebrato la funzione religiosa, don Luigi Zottola, ha voluto che fosse proprio l’Ave Maria ad accompagnare la bara lungo il suo ultimo percorso all’uscita della chiesa prima di essere trasportata al cimitero di Salerno. Non ha mai smesso di piangere anche Nadia Attianese, l’amica che era presente sul gommone al momento dell’impatto. Anche lei, tra le lacrime e i singhiozzi, non e’ riuscita a frenare la disperazione per quella fine cosi’ assurda e atroce. ”Una fine – spiega don Luigi – che nessuno avrebbe voluto ma che e’ arrivata e che non deve scoraggiare quanti hanno conosciuto e amato Serena. I sogni e i sentimenti di Serena – aggiunge il parroco rivolgendosi alla mamma, ai fratelli e ai familiari della donna – non devono andare persi; dovete prenderli e farli vostri. Lei adesso vive una vita piu’ bella, lei adesso e’ una stella in piu’ nel cielo”.