Si è compiuto il ribaltone alle Generali: il group ceo Giovanni Perissinotto è stato sfiduciato, al vertice arriverà Mario Greco. E’ passata quindi la richiesta di una svolta nella gestione posta con forza dai soci privati e appoggiata da ultimo anche dal primo azionista Mediobanca.
L’A.d De Agostini Lorenzo Pellicioli, grande tessitore della partita, ha respinto intanto le ricostruzioni golpiste salutando con soddisfazione la svolta decisa oggi: “E’ stato un ottimo consiglio dove non si è parlato del passato, ma si è dibattuto del futuro della società – ha detto -. I consiglieri hanno preso una decisione difficile, ma che apre grandi prospettive per Generali in linea con le sfide dei mercati. Nessun complotto, dunque, ma un consiglio, che ancora una volta ha dimostrato la sua indipendenza, al lavoro per il bene della società. Un ringraziamento a Giovanni Perissinotto e un augurio a Mario Greco”. L’esito della partita ha trovato invece molto polemico Diego Della Valle, che sbatte la porta anche dalle Generali annunciando le dimissioni dal Cda, dopo aver già lasciato negli ultimi tempi sia il patto Rcs e sia quello di Mediobanca. “Forse chi ha alzato questo polverone doveva tenere conto soprattutto di cosa tutto questo comporta a livello di credibilità fuori dall’Italia”, ha detto l’imprenditore della Tod’s. “Lunedì – ha chiarito – comunicherò le mie dimissioni dalle Generali. Non ero d’accordo su quello che si voleva fare, nella forma e nella sostanza”. La revoca dei poteri di Perissinotto è stata decisa grazie al voto di dieci dei 17 componenti il Cda. Era assente dal consiglio straordinario il manager interno Reinfried Pohl, e si é astenuto solo Sergio Balbinot, A.d con deleghe per l’estero a lungo pari grado di Perissinotto, fino almeno alla decisione un anno fa di concentrare tutti i poteri in un capoazienda. Cinque i contrari: oltre a Perissinotto e Della Valle, Carlo Carraro, il socio all’Est Petr Kellner, e l’indipendente Alessandro Pedersoli. A favore ha invece votato il presidente Gabriele Galateri. Si sono astenuti al momento del voto sulla nomina di Greco Perissinotto, Della Valle e Pedersoli. Lo showdown è andato in scena, tra l’altro, in una Milano blindata per la visita del Papa, che proprio mentre si riuniva il Cda straordinario del Leone stava presiedendo a soli 300 metri di distanza, in Duomo, la preghiera dell’Ora Media. Il Cda formalmente ha deliberato oggi di proporre a Greco la nomina a direttore generale e group ceo. Il suo ingresso avverrà però solo dopo l’uscita da Zurich, ma secondo quanto filtrato da fonti finanziarie il suo arrivo è atteso “a breve”, non è però chiaro se nel cda già in agenda a fine mese. Fino ad allora le deleghe di Perissinotto saranno di Galateri. A sorpresa Perissinotto resterà nel Cda. E nonostante la drammatica lettera di giovedì notte, sembrerebbe esserci stata una ricomposizione. Un consigliere ha anche parlato di una riunione “civile, senza nulla di particolare se non un confronto”. Gli interventi sono stati molto articolati secondo modalità che vengono definite “all’americana”, quanti hanno puntato contro Perissinotto hanno stigmatizzato soprattutto la lettera inviata dal manager alla convocazione del Cda straordinario. A Perissinotto, si è appreso poi da fonti vicine alla situazione, non è stata accordata alcuna buonuscita e gli spetterà solo quanto dovuto dal contratto in caso di risoluzione del rapporto di lavoro. Il cambio al vertice, si apprende poi, non dovrebbe incidere sul ruolo dell’A.d Balbinot, come pure su quello del direttore finanziario Raffaele Agrusti