NAPOLI – Al termine dell’incontro in Consiglio regionale con una delegazione dei 34 lavoratori socialmente utili in forza alla protezione civile regionale, il consigliere di opposizione Corrado Gabriele si è detto disponibile a presentare un disegno di legge in Consiglio e ad investire l’assessore Cosenza e l’assessore Nappi della problematica lavorativa ed ha dichiarato “è inconcepibile che la Protezione civile regionale, oggi guidata autorevolmente e con competenza dall’assessore Edoardo Cosenza, specialmente in una fase di grande emergenza nazionale come quella che sta vivendo il Paese, sia affidata di fatto alla buona volontà di lavoratori precari”.
“La sala operativa, infatti, è gestita da lavoratori socialmente utili e tecnici co.co.pro.; tutto personale qualificato ed esperto che però può contare solo su contratti precari e indennità “da fame”. Da oltre dieci anni, quando a guidare la Protezione civile c’era Ernesto Calcara, i 34 LSU percepivano una integrazione a 36 ore per un lavoro che per responsabilità e impegno non poteva certo essere assicurato per alcune ore al giorno, infatti la sala operativa interamente gestita da LSU e ingegneri con a progetto rischia il collasso in particolar modo da quando la Giunta regionale ha tagliato l’integrazione oraria. Nella scorsa legislatura un articolo votato all’unanimità dai consiglieri regionali aveva fissato per legge la stabilizzazione di questi LSU come di quelli del Genio Civile e degli altri uffici, poi nel 2010 la cancellazione della legge con la promessa di una nuova sistemazione normativa e oggi la retrocessione a sole 4 ore al giorno. L’assurdo è nel fatto che non mancano risorse e competenze, se occorre che il Consiglio rinnovi l’impegno legislativo sarò il primo a promuovere un disegno di legge specifico per gli LSU della Regione (Protezione civile, genio civile lavori pubblici e uffici della giunta), ma è assurdo che nella Regione tanto drammaticamente scossa da terremoti, disastri idrogeologici ed altre emergenze la Protezione civile sia affidata a rapporti di lavoro precari.