Don Ivan Martini verra’ tumulato nel Cimitero di Carpi e non in quello di Rovereto, dove avrebbe voluto, perche’ il camposanto della frazione di Novi di Modena, dove prestava servizio, e dove e’ morto sotto il crollo della sua chiesa, e’ inagibile a causa del terremoto.
Stamattina a Quartirolo di Carpi il commosso addio dei fedeli del modenese e della provincia di Cremona di cui Don Ivan era originario. A celebrare le esequie nella parrocchia Madonna della Neve e’ monsignor Francesco Cavina, insiema al vescovo emerito di Carpi, monsignor Elio Tinti e al vescovo di Cremona monsignor Dante Lafranconi. La salma del prete che e’ stato colpito dai calcinacci mentre faceva l’inventario delle opere d’arte e delle reliquie da salvare all’interno della sua chiesa, Santa Caterina, e’ stata esposta ieri dalle 12 alle 22, nella Chiesa del Corpus Domini di Carpi. Alle 10 a Rovereto la comunita’ locale ha ricordato il suo socerdote, spentosi il 29 maggio quando alle 9 la terra ha tremato di nuovo, dopo la scossa del 20 maggio. Don Ivan Martini avrebbe compiuto 65 anni il prossimo 28 giugno ed era stato ordinato sacerdote nel 1973, da circa 20 anni prestava servizio nella Diocesi di Carpi. A Quartirolo dove oggi si sono tenute le esequie aveva avuto il suo primo incarico come collaboratore in parrocchia. Un sacerdote “di spiccata umanita’ e sensibilita’ verso i poveri, gli emarginati e i sofferenti”. Lo ricorda cosi’ la Diocesi di Carpi. Oltre ad essere parroco, Don Ivan svolgeva anche assistenza spirituale all’ospedale di Carpi e ai detenuti del carcere di Sant’Anna di Modena insieme ad un gruppo di volontari. Ad aprile era stato in Malawi con una delegazione in visita alla missione e all’ospedale del medico missionario Germana Munari di Carpi per portare il frutto degli aiuti raccolti dalla parrocchia destinati ai detenuti del posto. “Dopo la scossa del 20 maggio aveva riorganizzato con grande energia e forza d’animo la vita della parrocchia – ricorda anche la Diocesi – allestendo nella canonica la cappella del Santissimo per la messa feriale e due tende in un campo” per celebrare le messe festive. Due giorni prima di morire, il 27 maggio, aveva celebrato due battesimi.