Un detenuto italiano di 54 anni, in carcere a Montacuto-Ancona per l’omicidio della moglie, si e’ ucciso impiccandosi all’elemento di un termosifone. ”Nelle carceri italiani – e’ il commento del segretario regionale del Sappe, Aldo Di Giacomo, che sta portando avanti da una ventina di giorni uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione del mondo politico sulle condizioni di vita negli istituti di pena italiani – si continua a morire come se fosse una cosa normale, ma non e’ normale”.

”Quest’ultimo episodio – aggiunge Di Giacomo – dimostra come veramente il mondo carcerario sia un mondo dimenticato”. Di Giacomo, che domani sara’ a Montecitorio per tenere una conferenza stampa e sta portando avanti analoghe iniziative in varie regioni italiane, denuncia la scarsa attenzione di politica e istituzioni verso la sua protesta, e annuncia che se non sara’ convocato a breve dal ministro e dall’Amministrazione, da lunedi’ attuera’ anche lo sciopero della sete. ”Ancona e’ lo specchio delle carceri italiane”, conclude Di Giacomo, riferendosi al problema del sovraffollamento e alla carenza di polizia penitenziaria.

 

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