VICO EQUENSE – Aveva approvato una ordinanza in cui si vietava tanto sul suolo pubblico, quanto sulle proprietà private di Vico Equense di dar da mangiare e bere a cani e gatti randagi. Dopo le proteste di cittadini e animalisti, Gennaro Cinque, primo cittadino costiero, ha modificato quanto stabilito precedentemente.

Il provvedimento, impugnato dalla “Lega per l’abolizione della Caccia Lac”, è stato accolto dal Tribunale amministrativo regionale della Campania unicamente nella parte che ordina a chiunque di “non somministrare in maniera saltuaria e/o ordinaria, cibi o alimenti ad animali, sia sul suolo pubblico sia su aree private al fine di impedire il proliferare”. Il ricorso al provvedimento, scrivono in una nota dal Comune, “si era reso necessario per fronteggiare problemi di carattere igienico sanitario in alcune pubbliche vie e spazi all’aperto, causati dai resti di cibo abbandonati”. L’ordinanza aveva immediatamente suscitato la reazione delle associazioni animaliste. Il sindaco, dopo aver incontrato più volte le associazioni animaliste, vista anche la decisione del Tribunale Amministravo, ha revocato l’ordinanza e stabilito che tutti i proprietari e detentori a qualsiasi titolo di cani, rispettino i divieti e le prescrizioni comportamentali previsti nell’ordinanza n. 193. In più, i vigili urbani saranno dotati di un lettore di microchip per l’identificazione degli animali, utilizzabile in maniera congiunta con i volontari delle associazioni animaliste.

 

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