NAPOLI – “A Pomigliano hanno richiamato duemila persone su cinquemila, quindi la maggioranza è fuori dalla fabbrica, l’indotto rischia di perdere posti di lavoro e la Fiat ha rinviato ulteriormente gli investimenti nel nostro Paese. Noi denunciamo il fatto che il gruppo industriale più grande rischia concretamente nel giro di qualche anno di non esserci più”.
E’ quanto ha affermato il leader della Fiom, Maurizio Landini, concludendo oggi a Napoli la manifestazione promossa dai metalmeccanici Cgil per lo sciopero di quattro ore della categoria che ha interessato le aziende di Napoli e provincia. “Finmeccanica – ha detto Landini parlando in piazza dei Martiri – vuole svendere le attività civili più importanti, come Ansaldo Breda e Ansaldo Segnalamento, che tra l’altro hanno tecnologie riconosciute nel mondo come elementi di qualità”.
“Fincantieri – secondo Landini – non si capisce che progetto fa. Il settore dell’elettrodomestico rischia di essere delocalizzato”. “Qui c’é un punto di fondo – ha concluso – c’é l’assenza totale della politica e del governo. Allora è necessario un piano straordinario di investimenti, pubblici e privati, perché il lavoro deve diventare la priorità. Ma non un lavoro qualsiasi, un lavoro con diritti. Questo è l’elemento che può fare la differenza”.