CAPUA – Stamattina i cittadini dell’alto casertano, delle comunità che circondano Capua e che vivono nella città stessa si sono risvegliati attorniati da stiscioni che i militanti del Movimento No-Gas hanno affisso in diversi punti ad altà visibilità. Questa iniziativa, che rientra nel mese di mobilitazione contro il Gassificatore che la giunta Antropoli vorrebbe a Capua, è l’ennesima tappa di avvicinamento alla manifestazione del prossimo 30 giugno.

Intanto, sulla rete, le adesioni al Movimento crescono in maniera vertiginosa e sempre più utenti diffondono materiali audio-visivi che, nell’evidenziare criticamente il disastro prodotto da una gestione criminale del ciclo dei rifiuti, si oppongono al trattamento termico ed indicano, in maniera diffusa, la strategia Rifiuti Zero come unica via praticabile per risolvere il problema e salvaguardare salute e ambiente. Cliccatissime anche le immagini diffuse dal Movimento che vanno dalla Mater Matuta con maschera anti-gas alle elaborazioni grafiche del Collettivo Latrones, così come ha fatto molto discutere il lavoro di indagine sul campo prodotto dalla Rete Calena Beni Comuni denominato “Mappa del danno. Topografia critica di Terra di Lavoro”, progetto aperto che mostra la geografia degli impianti inquinanti della provincia e mira a sviluppare coscienza critica rispetto all’impatto ambientale di una serie di scelte politiche ritenute profondamente sbagliate. Crescono anche le adesioni all’appello lanciato dagli artisti casertani contro il gassificatore arrivate, al momento, ad una settantina di firme tra scrittori, musicisti, attori ed artisti di ogni genere tra cui compaiono diversi nomi illustri come quello di Fausto Mesolella (chitarrista degli Avion Travel). Sarà soprattutto grazie alla solidarietà che viene da ogni angolo della provincia che sabato 16 si terrà a Capua, in piazza d’Armi, “Fest-a-mbiente” la festa del Movimento No-Gas dedicata alla discussione e all’approfondimento delle tematiche della tutela dell’ambiente nella quale interverranno esponenti dei comitati ed esperti ma anche alcuni degli artisti No-Gas firmatari dell’appello. Insomma, quello che è nato come fronte di opposizione all’ennesimo ecomostro si sta rapidamente trasformando in un grande movimento di massa che allude al risveglio civile di una terra umiliata e maltrattata da una classe politica da sempre piegata agli interessi di clan affaristici e di speculatori di ogni ordine e grado.

 

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