Avevano trascorso, anche con altri parenti, l’estate del 2011 nella lussuosa villa di famiglia sul litorale di Santa Croce Camerina (Ragusa), con tanto di contratto nominativo con l’Enel -peraltro mai onorato- e serrature cambiate, nonostante l’immobile fosse stato gia’ dal 2010 confiscato alla mafia e trasferito nel patrimonio del comune della riviera Iblea per essere donato ad un Ente Nazionale per la protezione degli animali.

E’ quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, che hanno portato alla denuncia della figlia e del genero di uno dei capi storici di Cosa nostra Giuseppe Madonia, condannato all’ergastolo per la strage di Capaci ed ora in regime di 41 Bis. I due devono ora rispondere di violazione dei sigilli, arbitraria invasione di edificio e violenza privata aggravata dall’essersi avvalsi della forza intimidatrice derivante dall’ appartenenza del superboss Piddu Madonia, all’associazione mafiosa. La Procura della Repubblica Iblea ha gia’ notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari con contestuale informazione di garanzia.

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