Il responsabile del Centro di addestramento afghano di Adraskan ha sostenuto che la morte odierna di un carabiniere è stata causata “da una erronea manipolazione di un ordigno che ha riguardato unicamente gli addestratori italiani”. Fonti militari italiane ribadiscono, invece, che si è trattato di un attacco degli insorti.

In dichiarazioni ai giornalisti, il colonnello Fazl Ahmad Khalili ha spiegato che “nella base c’é una torretta dove ogni giorno addestratori stranieri vanno per controllare la zona di tiro dell’addestramento. E oggi gli addestratori erano quattro italiani”. A quanto sembra, ha proseguito, “l’incidente è stato il frutto dell’esplosione di una bomba a mano, e a causa di essa, un militare è morto, due sono stati feriti ed un quarto è rimasto illeso”. Il colonnello Khalili ha escluso categoricamente che un poliziotto afghano in addestramento potesse essere la causa di questo, “perché nella torretta gli italiani erano soli e si erano chiusi dentro”. E poi, ha proseguito: “io ero nella zona ed il personale afghano non c’era proprio”. L’alto ufficiale ha infine insistito che “non vi è stato alcun incidente esterno e l’unico incidente è quello che è stato procurato da loro stessi, e che poi hanno presentato come se un razzo avesse colpito l’area”. “Ma il bunker della torre non è stato danneggiato – ha concluso – e nemmeno i vetri sono andati in frantumi”.

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