Un ragazzo di 18 anni ucciso a Miano, un ragazzo di 21 anni a Ponticelli, l’ennesima vittima innocente a Casoria, questa è la camorra, il peggiore cancro del nostro territorio» lo afferma Antonio Amato Presidente della Commissione Regionale Beni Confiscati della Campani
«L’escalation di violenza evidentemente preoccupa e denuncia che lo straordinario lavoro di magistratura e forze dell’ordine purtroppo non basta. Bisogna rafforzare l’impegno culturale e sociale antimafia, soprattutto nelle scuole, smitizzare la camorra, mostrarla per quella che è: una montagna di merda che soffoca il presente e il futuro dei nostri territori, si nutre di sangue, distrugge tutto quanto si trova innanzi. Il potere dei camorristi è effimero » dice Amato «chi si affilia ad un clan finisce la sua vita in carcere o morto ammazzato, spesso dopo essersi macchiato di orrendi crimini, dopo aver assassinato innocenti. Le istituzioni, tutte, sono chiamate ad una scelta di campo, a pronunciare parole forti e realizzare azioni concrete contro la camorra. Le zone grigie sono complici di questi omicidi e di tutti i crimini della criminalità organizzata. La camorra è il primo nemico della Campania e dei campani» conclude Amato «si deve investire in sviluppo, lavoro e cultura per togliere terreno fertile. Lo si deve fare a partire dai beni confiscati perché sono il simbolo più forte della possibilità di combattere e vincere le mafie»