NAPOLI – Da oggi e fino a sabato 7 luglio, ‘Operazione treni puliti’, la mostra video-fotografica che illustra l’impegno di Trenitalia Campania per rendere i treni più puliti e decorosi, sarà visitabile nelle stazioni di Napoli Centrale, Piazza Garibaldi, Mergellina e Campi Flegrei La mostra ripercorre un processo iniziato nella seconda metà del 2009 e spiega, attraverso le immagini, l’evoluzione delle tecniche di pulizia adottate, sempre più innovative ed efficaci.

Obiettivo del racconto video-fotografico è di coinvolgere il pubblico sull’incidenza economica e sociale di atti vandalici (rottura vetri e plafoniere, tagli ai sedili, scarico di estintori) e di inciviltà (scarpe sui sedili, rifiuti abbandonati in treno, scritte su sediolini e pareti) che comportano sprechi di tempo e denaro, sottratti alle attività migliorative del servizio. Oltre 1 milione 300mila euro è la spesa che la Direzione di Trenitalia Campania ha sostenuto nel 2011 per riparare i danni a carrozze (esternamente ed internamente) e locomotori, a cui va aggiunto quello di immagine. Ragguardevoli, vengono definite, le conseguenze economiche per gli atti di vandalismo: 280mila euro per rimuovere i graffiti, 700mila per il “fermo vetture”, 200mila per la gestione straordinaria del depuratore, 100mila euro per il reintegro del materiale (foderine in ecopelle, arredi, pellicolature) e 60mila per la manodopera. A questi, occorre aggiungere i costi ambientali. Basti pensare che per rimuovere oltre 14mila metri quadri di graffiti (superfici dei treni vandalizzate lo scorso anno in Campania) occorrono 8.000 ore di lavoro dedicato, 3.500 Kg di prodotti chimici, 250 litri di benzina/gasolio, 12.000 ore di lavoro straordinario del depuratore, 30.000 litri di acqua consumata e 20.000 metri cubi di acqua depurata che, in totale, producono 3.500 Kg di rifiuti speciali da smaltire. Per non parlare del danno diretto ai viaggiatori che trovano il loro treno con un numero inferiore di posti per l’assenza delle carrozze ferme in officina. L’abbattimento del fenomeno farebbe “guadagnare” 8.000 ore di lavoro a favore del miglioramento della qualità e della cura dei particolari, restituendo un servizio di cui beneficerebbe tutta la clientela.

 

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