Ha ricordato, innanzitutto, le origini del Movimento, nato all’inizio del 2005, quando, insieme con pochi colleghi dell’UDC, decise di fuoriuscire dal partito, perché in contrasto con l’atteggiamento del gruppo dirigente romano, distante dalle esigenze delle popolazioni del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare e di fondare un movimento politico che si connotasse per la vicinanza ai problemi ed alle esigenze delle popolazioni del Mezzogiorno ed avesse uno spirito autonomista, in analogia con la Lega Nord di Bossi.
Da allora, si sono succedute importanti consultazioni elettorali, la prima nel 2006 e poi, a seguire, elezioni politiche, europee, regionali e locali che hanno visto la crescita del Movimento per l’Autonomia, fino alla conquista dell’Amministrazione regionale siciliana.
Oggi, alla luce della grave situazione di crisi economica, sociale e politica creatasi, l’On. Raffaele Lombardo ha affermato che si trova di fronte ad un bivio, a una scelta fondamentale per il futuro, che dovrà essere dibattuta a livello locale, regionale e sovra-regionale, per continuare a definirsi autonomisti e per superare il centralismo di Roma: sarà necessario decidere se federarsi con altri Movimenti per poter crescere e per poter essere rappresentativi, oppure bisognerà continuare il cammino in solitudine.
Secondo l’On. Raffaele Lombardo, il concetto “Autonomia” deve essere sinonimo di valorizzazione delle idee, dell’identità, delle caratteristiche, del DNA di un popolo, di un territorio, di un’economia, di un’idea di sviluppo: rendersi autonomi contribuisce a rendere più ricco il Paese al quale si appartiene e più responsabile ogni ambito in cui ci si esprime.
L’Autonomia è un’intuizione vincente rispetto alle ideologie ed ai programmi dei partiti tradizionali romano-centrici.
Deve essere chiaro a tutti che non si può condividere l’atteggiamento di chi si lamenta perché le cose vanno male e non si deve temere perché il consenso elettorale del Movimento per l’Autonomia è in calo: secondo l’On. Raffaele Lombardo, infatti, nel Movimento per l’Autonomia devono operare uomini e donne