Il ministro degli Esteri marocchino, Saad Dine El Otmani, ha convocato l’Ambasciatore spagnolo a Rabat per chiedergli chiarimenti “necessari” riguardo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Interno spagnolo, Jorge Fernandez Diaz, che, in occasione di una recente visita all’enclave spagnola di Melilla, ha annunciato il dispiegamento di elementi della Guardia civile nelle isole Chafarinas, ufficialmente, per lottare contro il traffico di droga e l’immigrazione clandestina.
L’arcipelago, appartenente alla Spagna e che si trova in acque territoriali marocchine, è tuttora rivendicato da Rabat. Mustapha El Khalfi, portavoce del governo, ha dichiarato che Saad Dine El Otmani ”ha espresso la preoccupazione del governo marocchino riguardo queste dichiarazioni, per il fatto che questo genere di misure esige un coordinamento totale con le autorità marocchine competenti e la presa di iniziative comuni, lontane da ogni azione unilaterale”. Nel 2002 si rischiò lo scontro armato fra i due Paesi per Persil (Leila per il Marocco), un altro isolotto contestato, situato a 250 metri dalla costa marocchina: le truppe marocchine sbarcarono sull’isola e crearono un avamposto, con ufficialmente l’intenzione di sorvegliare l’immigrazione clandestina ed il traffico di droga. La Spagna rispose inviando i corpi speciali e catturando i sei soldati marocchini. Tutta la Lega Araba, ad eccezione dell’Algeria, appoggiò il Marocco, così come l’Unione Europea, ad eccezione di Portogallo e Francia, la Spagna. La situazione non degenerò grazie all’intervento della diplomazia americana.