NAPOLI – Il Comune di Napoli ha continuato a pagare inutilmente per anni fitti passivi per immobili non più utilizzati: lo hanno scoperto la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti ha accertato un danno erariale da circa 6 milioni di euro.
L’indagine è partita da una prima ipotesi di danno alle casse del Comune di Napoli per circa 280.000 euro relativo all’inutile pagamento di un fitto passivo per un immobile già adibito a sede di una circoscrizione comunale e successivamente, a seguito del suo trasferimento ad altra sede avvenuto nel 2006, non più utilizzato. In particolare, secondo quanto sostengono Finanza e Corte dei Conti, il Comune di Napoli, non solo ha continuato inutilmente a pagare il relativo canone di locazione senza trarne alcuna utilità, ma l’immobile, lasciato inutilizzato e incustodito, ha subito occupazioni abusive succedutesi negli anni, che hanno causato allo stabile ingenti danni, con conseguenti onerosi costi di risanamento a carico delle finanze comunali per giungere alla restituzione dello stesso ai legittimi proprietari. A tutt’oggi l’immobile non è stato restituito. Sulla scorta di tali primi accertamenti, i finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica hanno esteso, d’iniziativa, le attività d’indagine a situazioni analoghe a quella già riscontrata, consentendo, in tal modo, ulteriori approfondimenti alla magistratura contabile conclusi con l’accertamento di un danno complessivo alle casse del Comune di Napoli di 5.850.000 euro determinato da ‘mala gestio’ dei contratti di locazione passiva di ulteriori cinque immobili. La chiusura dell’indagine ha portato alla contestazione, per condotta gravemente negligente, nei confronti di nove amministratori e 11 undici dirigenti comunali di un danno erariale complessivo pari a 5.850.000 euro. Agli stessi è stato anche notificato il sequestro conservativo di beni mobili e immobili. Il provvedimento cautelare disposto dalla Corte dei Conti ha riguardato, in particolare, 17 immobili e 15 conti correnti riconducibili agli amministratori e dirigenti comunali coinvolti nella vicenda, i quali, dovranno rispondere, ove venisse confermato l’impianto accusatorio, con il proprio patrimonio personale, a ristoro del danno patito dal Comune di Napoli.