Mentre Castellarte si appresta a vivere la serata conclusiva di questa XIX edizione dedicata a “Esodo, destinazione ignota”, cresce l’attesa per il concerto di Zibba accompagnato dal suo gruppo, gli Almalibre. Il cantautore ligure è in piena esplosione. Dopo i successi dei suoi tre dischi; dopo i premi “Tenco”, “InediTo” e “Bindi”; dopo le partecipazioni al Concerto del Primo Maggio a Roma e alla trasmissione-cult “Parla con me” con Serena Dandini; dopo la collaborazione con Bunna (Africa Unite) e Federico Zampaglione (Tiromancino); dopo la composizione di “Passerà” per Eugenio Finardi e il Dopofestival di Sanremo 2012; Zibba è ormai il futuro della tradizione cantautorale italiana, che con il disco “Come il suono di passi nella neve” si proietta in avanti con un gusto tutto suo per la convivenza tra atmosfere intimiste e ritmiche festose “in levare”.
“Questo mio ultimo disco è un concept album che ha come tema l’amore – spiega il cantautore – il messaggio che vogliamo trasmettere a chi ci ascolta è che, in questo momento storico, il suono dei passi sulla neve, quasi impercettibile e molto vicino al silenzio, può forse essere un’ispirazione. Adesso, forse, è il momento di dare spazio al silenzio per poterci guardare dentro e capire come andare avanti. Il nostro Paese e tutto il mondo hanno forse bisogno di ragionare in un modo nuovo sulle cose, su quelle spirituali e su quelle materiali, da vivere diversamente. E’ un messaggio che sono felice di portare in un festival come Castellarte che si pone l’obiettivo della riflessione oltre a quello del divertimento”.
Oltre a Zibba, in programma le esibizioni di: Lord Sassafras, Camillorè, Fantomatik Orchestra, Quebradeira, Roots Defender, Dixie & co, Anima Nova, Billly Cerch & The rock’n’roll cornflakes, Makàrdia, Hotel Garni e i maremmani Matti delle Giuncaie.
“Abbiamo avuto il piacere di suonare il nostro hard folk con gruppi come i Gogol Bordello o la Bandabardò – commenta uno dei Matti, Andrea Fornai – portando il nostro suono che nasce nella palude tipica delle nostre zone. Renato Fucini, scrittore nostro conterraneo, scrisse nell’Ottocento un racconto dal titolo “Il matto della giuncaia”, ci siamo ispirati a lui per il nome ma la nostra musica è scatenata ed apprezzata in tutta Italia dagli amanti della patchanka e dell’hard folk, del reggae, dei balcani e persino della tarantella. Sono suoni che si mescolano dando vita ad un mix che rende impossibile non ballare, Enriquez della Bandabardò è stato conquistato dalla nostra energia, abbiamo infatti inciso un brano con lui che è nella nostra scaletta per Castellarte. Abbiamo sentito parlare del festival dai nostri “cugini” della Fantomatik Orchestra e nelle prime due serate abbiamo messo in campo tutta la nostra verve toscana, cosa che faremo anche stasera”.
Oltre alla musica a Castellarte anche la meraviglia dell’arte circense con: Dino Lampa, Djuggledy, Dare d’art, Circo Pitanga, Circo Activo, Popov Kaponsky,Five Quartet Trio e i vincitori del premio Cantieri di strada Circo Puntino.
“La vittoria del premio con il nostro spettacolo “Effetto caffeina” – spiega Andrea del Circo Puntino – ci ha dato modo di esibirci di festival importanti come Castellarte. Abbiamo innanzitutto riformato l’uso della Ruota tedesca, dividendola a metà costruendovi intorno una specie di grande cubo che di da il modo di fare folli acrobazie. Siamo partiti dall’idea che un buon caffè ti fa ripartire con energia dopo una pausa; lo spettacolo ha vinto un premio a Barcellona ed è stato apprezzato in tutta Europa”.
Apprezzatissimi gli spettacoli teatrali delle compagnie irpine Tutto irpino il cast teatrale con il Co.C.I.S. e CG Teatro e le mostre fotografiche di Antonio Bergamino e Francesco Chiorazzi.
“Abbiamo voluto raccontare l’Esodo come ricerca di certezze nella spiritualità – dice Francesco Chiorazzi – costruendo un percorso parallelo nella bellissima Chiesa della Concezione. Le fotografie di Antonio Bergamino raccontano essenzialmente le manifestazioni della spiritualità nell’Italia meridionale, le mie invece sono state scattate in paesi orientali come: Cambogia, Laos e Vietnam. Abbiamo voluto separare le due cose, cattolicesimo da una parte, buddismo ed induismo dall’altra, per mostrare come sia simile lo sguardo dell’uomo verso il trascendente”.
Sempre in tema di oriente, si svolgerà , stasera alle ore 19, l’ultimo appuntamento con “Il viaggio del Respiro”, workshop di hatha yoga curato dal M° Michelangelo Melchionna dell’Associazione JayAnanda Yoga. Ultimo appuntamento anche per i Salotti delle Idee di Piueconomia e per conoscere gli artigiani e la Piazzetta del Gusto curata dall’Associazione Animarte; per l’installazione curata dai videomaker irpini di Uànm Web Tv e per la Mostra sul Brigantaggio curata da Edoardo Spagnuolo.
Non può mancare, per finire, un cenno all’enogastronomia delle Aree del Gusto di Castellarte che trova nel Ristorante “I Santi” uno dei suoi punti di forza.
“Anche in questo Esodo – dice Emilio Grieco, insieme con il fratello Federico Grieco al timone de “I Santi” – siamo riusciti a coniugare qualità e grandi numeri con prodotti del territorio. Dall’olio ravece, ai formaggi e salumi mercoglianesi, alle paste fresche, prodotti che sono ambasciatori dell’Irpinia nel mondo. Grazie a Castellarte abbiamo apprezzato il borgo di Capocastello e 11 anni fa abbiamo scelto di aprire il nostro ristorante qui, la nostra storia è legata a quella del Festival”.
Per finire Castellarte rivolge un appello al suo pubblico; in vista del libro che sarà pubblicato l’anno prossimo per festeggiare il ventennale; chi vuole potrà contribuire inviando (come indicato nel sito) foto e video. Vent’anni di Castellarte realizzati per far felice il pubblico, non possono che essere rappresentati dai loro sguardi, dagli scatti o dai video con cui i tantissimi che hanno affollato Capocastello hanno voluto fermare un attimo emozionante e felice della propria vita.