Il governo pone la fiducia sul decreto spending review e, dopo le violenti critiche dei giorni scorsi, modifica la norma sui farmaci generici, lasciando la decisione finale al medico di famiglia. Nel maxi-emendamento spunta anche un blocco dell’aumento delle tasse universitarie per gli studenti in corso con redditi medio-bassi (Isee sotto i 40.000 euro), che fa da ‘pentant’ all’aumento delle tasse per gli studenti fuori corso. La fiducia è arrivata al termine di una giornata fatta di rinvii, poché non era pronto il maxi-emendamento su cui il governo intendeva porre la fiducia. Questo è arrivato poco prima dell’ora di cena, dopo una sospensione dei lavori del Senato protrattasi dalle 16,30.
I ‘boatos’ riferivano che c’erano problemi sulle norme riguardanti la sanità, e così è stato come si è potuto constatare leggendo il maxi emendamento. Il Ministero del Tesoro ha inserito delle clausole di salvaguardia per garantire effettivi risparmi nel campo della spesa farmaceutica. Ma è arrivata anche una modifica alle norme sui farmaci generici, che lasciano la decisione al medico. “Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica”, afferma il testo, “é tenuto ad indicare nella ricetta del Ssn la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco”. Tuttavia il medico “ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità”. Il Tesoro ha sottolineato che “non c’é alcun passo indietro” visto che permale “l’obbligatorietà” per il medico di indicare il principio attivo. Mentre è una “facoltà” quella di prescrivere il “medicinale specifico”. Altra novità il blocco dell’aumento per tre anni delle tasse universitarie per gli studenti in corso con un Isee familiare sotto ai 40.000 Euro; l’eventuale aumento dovrà essere inferiore a quello dell’inflazione. Confermato invece il forte incremento per tutti i fuori corso: più 25% per i ragazzi con un Isee familiare fino a 90.000 Euro; più 50% per chi ha un Isee familiare tra i 90.000 e i 150.000 euro; addirittura il 100% per i redditi oltre i 150.000. In serata il Senato ha concluso la discussione generale. Domani mattina, dopo le dichiarazioni di voto da parte dei gruppi, ci sarà la chiama nominale dei senatori per il voto di fiducia. L’esito è atteso attorno alle 11,30.