I vertici della società sportiva Juve Stabia esprimono disappunto per un’interrogazione di alcuni consiglieri comunali di Castellammare di Stabia (Napoli) che mettono in discussione la convenzione della società calcistica con l’Ente comune. E, in una nota, rimarcano che, “a pochi giorni dalla nuova avventura in B nessun imprenditore locale ha ancora dato un cenno di adesione”, come segnale di scarsa attenzione da parte della città per la squadra gialloblé.

Per i presidenti della Juve Stabia, Giglio e Manniello, si tratta di una “provocazione” alla quale rispondono nel giorno in cui l’assessore agli Impianti Sportivi del Comune di Castellammare di Stabia (Napoli), Rosario Donnarumma, con la commissione prefettizia di vigilanza, ha effettuato un sopralluogo allo Stadio comunale “Romeo Menti”, al termine del quale è stato rilasciato parere favorevole per l’utilizzo della struttura. Soddisfazione è stata espressa dalla società sportiva Juve Stabia , soprattutto in conseguenza della interrogazione dei consiglieri comunali che nei giorni scorsi avevano messo in discussione la convenzione tra la società gialloblé e l’Ente comunale per l’utilizzo dello stadio. A tal proposito, la dirigenza della “Juve Stabia S.p.A. si dichiara disponibile alla più totale trasparenza per quanto concerne le richieste fatte dagli stessi consiglieri”. Nella nota, la società sportiva delle Vespe afferma: “Nonostante il forte rammarico acuitosi nell’apprendere che alcuni amministratori dell’attuale maggioranza politica stanno contribuendo a minare, senza alcuna logica, il cammino della società calcistica che nell’ultimo triennio ha dimostrato che anche a Castellammare è possibile emergere e raggiungere la ribalta delle cronache nazionali per meriti e non demeriti”. “Ora siamo costretti a riflettere e prender atto che parte della città – proseguono i presidenti Giglio e Manniello nella nota – non ama i colori gialloblé. Basti rammentare che a pochi giorni dalla nuova avventura in B nessun imprenditore locale ha ancora dato un cenno di adesione. E a questi aggiungiamo quest’interrogazione molto provocatoria”.

 

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