SAN NICOLA LA STRADA – Tiene ancora banco, nonostante il periodo ferragostano, la vicenda scaturita dalla lettera inviata al Sindaco Pasquale Delli Paoli ed al Collegio dei Revisori dei Conti da parte del segretario comunale Salvatore Massi, all’indomani dell’approvazione del Bilancio di Previsione 2012, che lo stesso aveva portato all’approvazione del Consiglio comunale in sostituzione del responsabile del Settore finanziario che era ammalato.
Nella missiva Massi rilevava alcune “anomalie” sul bilancio e da questa sua lettera si sono scatenate le opposizioni, il PD e la Federazione di Sinistra. Il sindaco Delli Paoli, anche in una recente intervista televisiva, si è affrettato ad affermare che nel cosiddetto “riequilibrio di bilancio”, tutto sarà chiarito e che non esistono criticità. La cronaca della vicenda è ricca anche dell’incontro, tenutosi in data 17 luglio, tra il segretario comunale, il sindaco che l’aveva fortemente richiesta e sollecitata, ed il collegio dei revisori. A seguito degli approfondimenti intervenuti, lo stesso segretario Massi il 20 luglio ha inviato al primo cittadino ed ai revisori una ulteriore nota di approfondimento e chiarificazione, suggerendo le opportune ipotesi di soluzione, irrobustite alla luce di un importante atto della giurisprudenza recente (Corte dei Conti – Sez.Reg.le di controllo per l’Abruzzo n.91 del 12 luglio 2011). “Effettivamente” -scrive Massi – “sono emerse delle criticità del sistema finanziario dell’Ente. Esse si riscontrano essenzialmente nei fattori di seguito elencati. 1) Stanziamenti di bilancio: da un’analisi oggettiva degli stanziamenti di bilancio effettivamente si è riscontrata una sottostima degli stessi. Premesso che tale circostanza non è certamente imputabile al collegio dei revisori, essa se non debitamente corretta può comportare dei problemi nella corrente gestione finanziaria. Utilizzo dei fondi vincolati ed anticipazione di tesoreria: questi strumenti di indebitamento dell’Ente ancorché legittimi dovrebbero essere usati in forma alternativa. Invece da una prima analisi degli atti amministrativi è emerso che le forme di indebitamento di cui trattasi sono state cumulate tra loro. Inoltre non essendo stata rinvenuta alcuna apposizione di vincoli alle predette somme è probabile che queste siano state utilizzate anche oltre il limite di cui all’art.195”. Queste le “Prime ipotesi di soluzione” suggerite dal segretario comunale: “Per quanto attiene alle sottostime di bilancio, si propone anzitutto una revisione di tutti i capitoli di bilancio che deve essere effettuata dai responsabili di P.O. competenti per materia. Successivamente si rende necessario un aggiustamento generale dell’intero strumento previsionale da fare in sede di riequilibrio ex art. 193 del D.Lgs. 267/00 e che sarebbe la sede naturale di correzione del problema di cui trattasi. Relativamente al punto due delle criticità, ove accertata la veridicità delle perplessità avanzate dal sottoscritto, si propone una generale azione di risanamento finanziario da operare principalmente attraverso tre fasi: a) un sistematico accantonamento mensile di somme anche di modesta entità che consentano un graduale rientro dall’anticipazione di tesoreria, consentendo così anche un abbattimento degli interessi passivi che il Comune paga per quest’ultima; b) una consapevolezza degli organi di vertice politico della necessità di ridurre al minimo le spese per almeno uno/due anni e prendere in considerazione la necessità di aumentare il carico fiscale sia per i servizi a domanda individuale sia per i servizi pubblici essenziali, in primo luogo il servizio di igiene urbana che deve trovare intera copertura nella Tia: c) infine necessita migliorare la fase dell’entrata patrimoniale attraverso una migliore e più puntuale gestione dei ruoli”. Nella sostanza, quindi, giusta il suggerimento del dr. Massi, dovrebbe essere il consiglio comunale in fase di riequilibrio del bilancio a sistemare il tutto, sperando che per il futuro non debbano più a ripetersi queste anomalie, la prima delle quali, come ha precisato il segretario nella sua prima nota del 10 luglio, è datata addirittura anno 2005. L’importante è, adesso, sanarle tempestivamente. Il compito dell’amministrazione è di riuscirci a tutti i costi, servendosi in misura ancora maggiore delle risorse professionali di cui è dotato l’Ente. Alla lettera di Massi, è sopraggiunta ieri una nota del Collegio dei Revisori dei Conti. “Si è partiti da una lettera del segretario Comunale, che aveva assunto la responsabilità ad interim dell’area finanziaria” – è scritto – “nella quale questi paventava il coinvolgimento del Collegio dei revisori in una verbalizzazione in cui venivano attestati dati non veritieri in merito alle anticipazioni di cassa ed a determinate “sottostime” del bilancio di previsione. La verifica effettuata (dai revisori, ndr.) ha dimostrato la estraneità del collegio dei Revisori rispetto a tali verbalizzazioni. In ogni caso” – è scritto ancora nel comunicato – “abbiamo ritenuto opportuno avviare un’azione di controllo su tutte le posizioni organizzative per appurare la efficienza e la attendibilità delle contabilizzazioni affidate a ciascuna posizione. In particolare entro 30 giorni esse dovranno riferire se vi sono incassi “incagliati”, se vi sono contenziosi ed in quale stadio e se vi sono crediti che sono prescritti, nel qual caso si procederà ad investire della vicenda le autorità contabili ed amministrative competenti”. Forse, tutto questo non sarebbe accaduto se il segretario comunale avesse chiesto al Sindaco Delli Paoli di posticipare di qualche giorno la seduta del consiglio del 29 giugno, così che in Aula sarebbe giunto un documento contabile senza le anomalie riscontrate da Massi.
Nunzio De Pinto