Comunque vada stasera la rincorsa di Clemente Russo al gradino piu’ alto del podio olimpico, la conclusione dei Giochi di Londra si e’ trasformata in una rincorsa all’oro azzurro. Perche’, nonostante i pronostici di vacche magre per l’Italia nella seconda settimana di gare, le Olimpiadi stanno finendo come erano cominciate: con numerose medaglie e soprattutto con inaspettate speranze di primi posti.

In vista dello striscione del traguardo, con uno sprint sconosciuto ai ciclisti azzurri in questi Giochi, gli atleti italiani di tre discipline fatte di tecnica e caparbieta’ hanno tirato fuori la determinazione giusta per arrivare a un pugno, un gol o un esercizio dal titolo: pugilato, pallanuoto e ginnastica ritmica possono dare definitivamente luce dorata al medagliere italiano a questi Giochi. In un finale avvincente come quello di domani, un ruolo importante gioca la suggestione. Roberto Cammarelle e’ il campione olimpico in carica e si giochera’ il bis contro un pugile di casa, il britannico Anthony Joshua, arrivato alla finale sul ring dell’ Excel grazie ad una certa ‘simpatia’ delle giurie. Al pugile lucano-milanese il compito di sanare le pregresse ingiustizie. Il Settebello torna a rincorrere il sogno olimpico realizzato l’ultima volta nel 1992, guarda caso con in panchina quello che domani sara’ l’avversario piu’ temibile: il ct dei croati Ratko Rudic. ”E’ stato un grande maestro per me, l’ho ascoltato tanto: insegnamenti d’oro…” – ha detto oggi con malizia Sandro Campagna, attuale tecnico azzurro che in Catalogna era il giocatore preferito di Rudic. E la medaglia d’oro e’ a un passo anche per le giovani ‘farfalle’ azzurre della ritmica, chiamate domani ad una sfida all’ultimo nastro contro le fortissime russe. L’Italia arriva dalle qualificazioni con un ‘virtuale’ secondo posto, confermato anche dopo la difficile esibizione di ieri: il podio ormai e’ li’, anche se nella finale a otto di domani tutto sara’ azzerato: con l’auspicio che il risultato sia diverso da quello di Pechino, quando le italiane finirono quarte dopo una contestatissima decisione della giuria. Alla intera spedizione azzurra, invece, fare pari con il bilancio aureo di Pechino (8 medaglie) andrebbe bene: ma e’ bello sognare una piccola e imprevista succursale di Fort Knox al Foro Italico.

 

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