Intercettazioni, anti-corruzione e riforma forense ”che e’ il mio grande pensiero dell’estate”. In un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Giustizia Paola Severino, forte del via libera alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie, guarda ai ‘compiti’ ancora da fare, e mette tra le priorita’ quella di individuare ”nuove regole” per la professione forense con obiettivo di ”evitare che si scelga l’avvocatura come ripiego” perche’ ”l’Italia ha bisogno di una avvocatura preparata”.

”Insieme al ministro Profumo – annuncia – vogliamo lanciare l’idea di un nuovo percorso di formazione” in ”due fasi: un triennio uguale per tutti e un biennio di specializzazione in cui si aprono in alternativa le strade dell’avvocatura, del notariato, della magistratura”. Oltre alla riforma per gli avvocati, sul tavolo anche il dossier intercettazioni, anche per il fatto che il caso tra la procura di Palermo e il Quirinale ”ha fatto riflettere oltre lo scontro giustizialisti-garantisti”. C’e’ un punto, aggiunge il Guardasigilli, ”condiviso da tutti”, quello ”di creare un filtro affidato al magistrato e idoneo a tracciare una separazione netta tra le intercettazioni penalmente rilevanti e quelle irrilevanti”. E a settembre si andra’ avanti anche sull’anti-corruzione: ”Comprendo che il tema sia delicato, ma si tratta di una riforma chiesta anche ins ede europea, da cui dipende lo sviluppo del Paese”.

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