“L’emergenza non può considerarsi conclusa e quindi auspico che i partiti firmino prima del voto un memorandum d’intesa, con precisi impegni da attuare per il risanamento del Paese, siglando un patto che andrà rispettato da chiunque vinca le elezioni”.
Lo afferma Pier Ferdinando Casini in un’intervista alla Stampa, sottolineando che la cosiddetta ‘Cosa Bianca’ vedrà la luce, ma senza fretta, non a settembre o ottobre. “Noi riteniamo sia giusto presentare un’offerta politica composta da persone perbene – spiega Casini -, che credono importante continuare lo spirito del governo Monti, e da tante personalità oggi esterne alla politica”. “Non serve avere fretta: non credo che le elezioni ci saranno a settembre-ottobre. L’importante è ciò che gli italiani troveranno sulla scheda elettorale. E nessuno si deve sciogliere dentro qualcosa, neanche l’Udc”. “L’Udc – sottolinea il suo leader – è disponibile a fare non uno, ma due passi indietro, per consentire la formazione di una lista che sia imperniata su una pluralità di soggetti”. Casini chiarisce che in una condizione di normalità l’area a cui pensa “sarebbe alternativa alla sinistra e al Pd”, ma in condizioni straordinarie “la prospettiva che sta andando avanti é quella della larga coalizione”. Vendola non è un problema, dice: “é solo il bersaglio di comodo che usa il Pdl per cercare di colpirmi”. Aspirazione al Colle? “Solo un ingenuo potrebbe brigare o fare accordi politici per andare al Quirinale. E nella vita, la cosa che più mi offende è esser considerato un cretino”, conclude.