“Il partito deve darsi una forte identità e cambiare nome. E a questo punto il candidato premier deve essere Berlusconi”. Lo dice Claudio Scajola in un’intervista al Messaggero: “per unire e rendere il più possibile competitivo il Pdl, o quello che ne sarà, Berlusconi resta l’unico personaggio capace di motivare il nostro popolo”.
Scajola invita il Cavaliere a ricandidarsi, riconosce il suo passo indietro “sofferto” fatto a novembre scorso e l’appello “forte” rivolto a Casini per la nascita del partito dei moderati. Ma il leader dell’Udc, aggiunge, “ha perso una grande opportunità e con lui l’abbiamo persa anche noi”. A questo punto, sottolinea Scajola, “Berlusconi ha il dovere di non disperdere il patrimonio che ha messo insieme. E, riveduto e corretto con un nuovo nome e un nuovo simbolo, tentare il rilancio del movimento in modo da presentarci con prospettive positive alle urne”. Scajola non esclude una grande coalizione che nel dopo elezioni dia seguito all’agenda Monti: “Se ad aprile dalle urne non uscirà una maggioranza larga e omogenea capace di governare l’emergenza economica, le forze politiche responsabili dovranno difendere l’interesse del Paese come hanno fatto negli ultimi mesi”, dice. “Indispensabile” una nuova legge elettorale.