A Misurata, la citta’-simbolo della resistenza al regime di Muammar Gheddafi, le forze governative libiche impegnate nei combattimenti contro i ribelli si sarebbero rese responsabili di una vasta gamma di delitti, qualificabili come crimini di guerra o contro l’umanita’, e in quanto tali ricompresi nella competenza del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja:
e’ quanto emerge dal rapporto stilato da una organizzazione umanitaria americana, ‘Physicians for Human Rights’, sulla base di una serie di colloqui e interviste con gli abitanti della terza citta’ della Libia e dei piu’ immediati paraggi, condotti lungo il mese di giugno. Gli autori della relazione affermano di aver trovato le prove di “omicidi, torture, stupri, segregazioni forzate e sparizioni”, e sollecitano adesso il Consiglio Nazionale Transitorio a perseguire con ogni mezzo i colpevoli. “Gli abusi sui quali abbiamo raccolto elementi probatori a Misurata sono tra i piu’ efferati di cui abbia sentito parlare in Libia”, ha commentato Richard Sollom, numero due dell’ong e principale estensore del documento. “Certo”, ha riconosciuto Sollom, “ci sono anche alcuni elementi di prova relativi a crimini commessi dai ribelli, ma di sicuro non si tratta di nulla che possa definirsi anche solo lontanamente altrettanto esteso e sistematico quanto quelli perpetrati dalle forze di Muammar Gheddafi”.