“Tutta la classe politica – vorrei aggiungere anche gran parte della classe dirigente – italiana dovrebbe chiedere scusa a De Gasperi. In questi anni abbiamo pensato tutti troppo alle elezioni, agli interessi di partito, di categoria e di corporazione, e poco, o niente, alle prossime generazioni”. Lo scrive, in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che lancia un appello per superare l’attuale “miopia” politica.

“Verso la fine della Prima Repubblica e durante la Seconda Repubblica – afferma Casini – si è prodotto nient’altro che populismo, miopia, calcolo breve. Spostando ogni volta un po’ più in avanti i problemi, posticipando di continuo le riforme, come se non ci riguardasse comunque poggiare sulle spalle delle generazioni future la somma delle inadempienze del presente. Il contrario di quanto ci aveva insegnato lo statista scomparso nel 1954”. “Inutile” cercare oggi il nuovo De Gasperi. “La sola cosa che possiamo fare è cercare di tornare a raccogliere tutti insieme almeno la sua eredità”. Terreno ideale è per Casini “l’aggiornamento della nostra visione sull’Europa. Basta con i rituali europeismi di maniera, sì a un tragitto che ci porti alla federazione degli Stati uniti d’Europa con nuovi obblighi e responsabilità per tutti”. Per il leader dell’Udc recuperano la lezione di De Gasperi i provvedimenti del governo Monti, “non tutti perfetti, alcuni sicuramente migliorabili”. Tuttavia, rileva, oggi l’Italia è “un Paese per certi aspetti ancora più corporativo di 60 anni fa. Un Paese in cui tutti invocano tagli e riduzione degli sprechi a parole, ma al massimo sono disponibili a falciare solo l’erba del vicino”. (

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui