“Così il Sudafrica rischia di precipitare nella violenza, se non nella guerra civile. Bisogna subito fermare questa deriva, e lavorare con una nuova leadership per affrontare l’emergenza della disparità economica”. Lo dice in un’intervista alla Stampa Ela Gandhi, nipote del Mahatma e deputata dell’Anc dopo la fine dell’apartheid.
Quello che è successo nella miniera vicino Johannesburg è “ancora poco chiaro – spiega -. I lavoratori stavano discutendo un aumento del salario con i manager, ma pare che sia scoppiato un contrasto tra i due sindacati che li rappresentano. A quel punto la fazione più estremista ha fatto precipitare la situazione, e la polizia ha risposto con un eccesso di forza”. “Resto legata all’insegnamento di mio nonno: le proteste sono tutte legittime, ma devono avvenire sempre e solo in forma pacifica”, inoltre la risposta violenta della polizia “é stata sproporzionata e mette in difficoltà il governo, perché dà la sensazione che il Sudafrica sia fuori controllo”.