E’ accusato di aver venduto la droga che sabato notte avrebbe provocato la morte di un 29enne di Rieti all’interno della stanza di un albergo del centro di Perugia. Si tratta di un tunisino di 26 anni gia’ arrestato in passato per la cessione di stupefacenti che avevano provocato un’overdose il 30 giugno 2011.

Il 29enne era un alpino del nono reggimento di stanza a L’Aquila e si trovava nel capoluogo umbro insieme alla sua fidanzata. I carabinieri del nucleo operativo radiomobile, secondo quanto riferito nel corso di una conferenza stampa dal maggiore Giovanni Cuccurullo, comandante della compagnia di Perugia, hanno ascoltato proprio la ragazza, la quale avrebbe riconosciuto lo spacciatore che avrebbe ceduto la droga al fidanzato. Si tratterebbe, in particolare, di cocaina, ma saranno le analisi di laboratorio su alcuni involucri trovati nella stanza di albergo a confermarlo in maniera certa. Cosi’ come le analisi tossicologiche, disposte dopo l’autopsia, dovranno dire se ci sia la droga tra le concause dell’embolia polmonare acuta che ha ucciso il 29enne. Il tunisino e’ stato bloccato dai carabinieri lunedi’ nel centro storico di Perugia, con le accuse di spaccio di stupefacenti e morte come conseguenza di altro reato (nello specifico lo spaccio). Si trova ora nel carcere perugino di Capanne.

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