“Inorriditi” dall’idea di Luigi De Magistris di istituire a Napoli un quartiere a luci rosse come ad Amsterdam: così la Comunità Papa Giovanni XXIII, che da 30 anni si occupa di recuperare le vittime di prostituzione e di tratta, reagisce alla proposta del sindaco della città Luigi De Magistri e gli chiede di dimettersi.

“Il primo cittadino di una grande città che ogni giorno, grazie alle forze dell’ordine, lotta per la legalità e per debellare ogni genere di crimine – afferma in una nota Giovanni Paolo Ramonda, responsabile della comunità riminese – non può, a cuor leggero, non sapere che le giovani prostitute, per la maggior parte straniere, sono gestite dai vari racket della prostituzione”. “Il sindaco dovrebbe preoccuparsi – aggiunge Ramonda – delle tante persone che vivono in stato di grande povertà, di disoccupazione e che non hanno la possibilità di arrivare alla fine del mese. Restiamo sconcertati dalle dichiarazioni profuse a favore dei clienti, che sono i primi responsabili di questo turpe mercato. In Europa, infatti, la Svezia e la Norvegia già puniscono il cliente con una precisa normativa, mentre la Francia e la Danimarca si stanno orientando in questo senso. Il sindaco di Napoli dovrebbe mettere in atto tutte le ordinanze già sperimentate da tanti altri suoi colleghi per impedire e scoraggiare la compravendita del corpo umano per fini sessuali. Napoli non ha di certo bisogno della creazione di un nuovo ‘quartiere Bronx’ e di diventare la città della prostituzione, bensì di una rinnovata cultura del rispetto umano, della legalità e della solidarietà”. “Chiediamo a tutte le istituzioni, i politici, il mondo cattolico e le tante persone che ogni giorno spendono la propria vita per la liberazione delle donne schiavizzate, di far sentire la loro voce di diniego di fronte a questa scellerata proposta” conclude il responsabile della Comunità.

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