“Chi dice che lo spot di Obiettivo Risarcimento e’ tetro, rappresenta una sala delle torture, o istiga ad azioni sconsiderate, evidentemente non lo ha mai visto o non e’ in buona fede. Questo filmato va in onda da ben quattro anni su tutti canali nazionali e anche solo immaginare di sostituirlo o sospenderne la programmazione non ha alcun senso. Anche perche’ il nostro messaggio, per quanto qualcuno non appaia d’accordo, e’ proprio volto alla tutela della collettivita’ in difesa di un diritto che ogni cittadino ha per legge: verificare se e’ stato o meno vittima di malpractice”.

Lo afferma Roberto Simioni, presidente di Obiettivo Risarcimento, dopo la richiesta avanzata da Fp Cgil Medici al ministro della Salute Renato Balduzzi, sul discusso spot televisivo che invita chi si sente vittima di un caso di malasanita’ a denunciarlo. “Questo – ricorda Simioni in una nota – e’ il primo spot televisivo che tratta un argomento cosi’ delicato evidenziando un punto di vista inedito e spesso trascurato: quello di chi ha subito un danno da malasanita’; uno degli obiettivi di partenza per la produzione del filmato e’ stato quello di non rappresentare nulla di medicale e nemmeno i casi di malpractice: per far questo abbiamo cercato di rappresentare il diritto di chi ha subito il danno, e non la colpa dell’eventuale responsabile. Spero che nel considerare le istanze, che giungono al ministro Balduzzi da piu’ parti, questi consideri nel decreto in elaborazione anche quelle di migliaia di cittadini che, colpiti ogni anno dalla malasanita’, perdono dignita’ e capacita’ di sostentamento e che reclamano il giusto risarcimento”.

 

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