Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del professor Aldo Altieri. “Forse non ve ne accorgete, perchè probabilmente molti di voi stanno altrove, in vacanza al mare o ai monti. Ma da fine giugno, noi cittadini che restiamo in città abbiamo la percezione che la governance pubblica dica:
“Cari concittadini, adesso che è estate, permettete anche a noi di andare in ferie. Pertanto, per quanto riguarda il verde, le iniziative aggreganti socio-culturali di tempo libero, svago, e quant’altro, abbiamo già dato, anche se poco durante l’anno. Ora che è estate, ognuno si arrangi a modo suo, si salvi chi può. Noi chiudiamo i battenti, anche perchè non ci sono soldi per fare alcunchè! “.
Ciò premesso, nelle serate casertane possiamo vedere dei cittadini coraggiosi che, snervati dal caldo torrido del giorno trascorso in casa, escono finalmente al tenue fresco della sera, speranzosi di trovare un luogo fresco, con qualche forma di aggregazione viva e piacevole, come avviene in tutte le città civili. Invece ai poveri malcapitati tocca trovare Piazza Carlo III deserta e buia. Corso Trieste, la principale strada cittadina, anch’essa solitaria e avvolta dalla penombra, perchè molti lampioni stradali da tempo sono spenti e l’amministrazione non provvede a ripararli.
Detta penombra ad agosto aumenta per lo spegnimento delle insegne luminose dei nogozi (che solitamente compensano la scarsa illuminazione pubblica), perchè chiusi per ferie. Idem dicasi di via Don Bosco, anch’essa quasi al buio, con solo due lampioni accesi! Stessa situazione in varie altre strade del centro. La gente, dopo aver preso atto che le piazze, i giardini pubblici e le strade di Caserta specie nelle serate estive sono pervase da semioscurità e solitudine, per non andare incontro ad un’esperienza frustrante e deprimente, è costretta a rimanere tappata in casa anche di sera, accontentandosi dell’aria condizionata, chi ce l’ha, e di qualche raro film “decente” della Tv estiva, perchè a Caserta, ad agosto, non c’è in giro neppure uno straccio di film. In definitiva, ai cittadini rimasti d’estate in città tocca vivere come dei pesci boccheggianti in uno spazio urbano troppo caldo e inospitale. Stando così le cose, non vi pare, cari amministratori, che lamentarsi dell’assenza del turismo estivo a Caserta sia una forma di cecità ed ipocrisia ?
Intanto, il sindaco e qualche suo sodale, forse anche per nascondere detto abbandono desolante in cui viene lasciata la città in estate, sono ricomparsi in città per proclamare di voler fare la guerra ai giovani migranti africani, venditori ambulanti in piazza Cattaneo, e a qualche spersa peripatetica dell’Est europeo di piazza Vanvitelli (se c’è davvero). Dimenticando che detti problemi non si risolvono solo con proclami, ordinanze e interventi della forza pubblica, ma soprattutto con l’impegnarsi con tenacia nel risolvere i problemi reali quotidiani ( alcuni incancreniti) della città, come la mediocre illuminazione pubblica. L’apertura e la manutenzione di spazi verdi attrezzati.
L’offerta di luoghi d’ incontro, di attività (musica-cinema-teatro-dibattiti,…) e di aggregazione, specie per i giovani, i quali non avendo nulla da fare in questa città povera di iniziative socio-culturali, passano il tempo con la “fastidiosa” movida davanti ai bar sotto casa.
Inoltre, l’accoglienza operativa e costruttiva verso gli extracomunitari bianchi e neri, attraverso l’organizzazione, con la collaborazione della Caritas e di altre associazioni di volontariato, di corsi di lingua-cucina- igiene-cucito-assistenza ad anziani e malati, l’apertura di sportelli per il lavoro e per l’assistenza legale. Fiducioso che il mio intervento civico possa servire come imput di molti cittadini “attivi” per il miglioramento della scarsa vivibilità cittadina”.