“Consistenti indizi”. Per gli inquirenti, esistono “gravi e consistenti indizi”, scrive il procuratore aggiunto Francesco Greco, su dazioni di denaro contante o benefici economici (quali ad esempio il pagamento di spese legali o dell’affitto di casa, nonché incarichi di lavoro)
ripetuti, dissimulate o non trasparenti e con l’intervento di Lavitola, dal premier Silvio Berlusconi a Giampaolo Tarantini o alla moglie Angela Devenuto. I coniugi Tarantini, secondo quanto emerge dall’inchiesta, avrebbero ottenuto dal premier non solo somme di denaro ma anche impieghi e altri incarichi di lavoro, il canone di locazione di una casa e il pagamento di spese legali. Lavitola, secondo l’accusa, avrebbe concertato con l’imprenditore barese “le iniziative processuali più idonee per costringere Berlusconi al pagamento di ulteriori somme”.