NAPOLI – Oltre 130 stand, 10.000 metri quadrati di sale per conferenze, 30 sale per meeting, 5000 metri quadrati per gli uffici, 80 cabine per la traduzione simultanea e 100 interperti da tutto il mondo oltre a 4 traduttori per la lingua dei segni. Questi alcuni dei numeri del World Urban Forum resi noti dalla Mostra d’Oltremare di Napoli che ospiterà l’evento dall’1 al 6 settembre. “E’ un evento straordinario, di carattere mondiale che richiede l’impegno di tutti, perché si tratta di una grande sfida”, ha detto Nando Morra, presidente dell’Ente Mostra d’Oltremare.

“Verranno qui a Napoli – ha detto – migliaia di persone, che porteranno un turismo congressuale di alto profilo, qualificato che coinvolgerà alberghi, ristoranti, musei, artigianato, commercio. Questo è stato possibile grazie all’impegno di Regione, Provincia e Comune di Napoli e della Camera di Commercio che hanno voluto fortemente questo evento a Napoli e alla Mostra d’Oltremare. Siamo riusciti a mettere in piedi una cittadella delle Nazioni Unite in poche settimane”. Morra ha ricordato come la Mostra d’Oltremare sarà protagonista nei grandi eventi anche in futuro per il Congresso mondiale dell’Antropologia e, all’inizio di ottobre, il Congresso Mondiale dell’Aerospazio. Al Wuf si discuterà dello sviluppo delle città del futuro, ma l’evento sarà anche aperto alla città. Per la prima volta, ha spiegato Ana Moreno, portavoce di UN-HABITAT e Coordinatore del WUF6, l’esposizione della Mostra d’Oltremare dedicata alle città sarà aperta ai cittadini che potanno visitarla il 1 settembre. Napoli sarà anche protagonista della campagna City Changer (coloro che cambiano le città, ndr) che vedrà diversi eventi nei quartieri, in particolare il 2 settmebre ci sarà una manifestazione dedicata ai ciclisti sul lungomare cittadino. “L’evento è aperto alla città – ha confermato l’assessore alla cultura e Presidente della Fondazione Campania dei Festival Caterina Miraglia – perché chiaramente non si può discutere del futuro urbano nelle chiuse stanze tra poche persone. La città attende in maniera forte questo evento come dimostrano le tante iscrizioni pervenute”. L’assessore Miraglia ha assicurato che la spesa sostenuta per il Wuf è “assolutamente marginale” anche grazie “alla collaborazione di tutti, come il San Carlo e il Teatro Mercadante che hanno messo a disposizione per gli ospiti spettacoli che già avevano in cartellone”. Un risparmio incoraggiato anche dagli organizzatori delle Nazioni Unite: “Sappiamo – ha spiegato la Moreno – che la crisi è forte siamo grati alla Campania per gli sforzi compiuti. Sono stati molto bravi nel ridurre le spese e rendere efficienti gli investimenti”. Saranno seimila i delegati da 160 paesi del mondo convenuti a Napoli per il Wuf e questo rappresenta “un’opportuità portata a Napoli dalle istituzioni locali in accordo con il Ministero degli Esteri. Sarà quindi una vetrina importante per la città che si proietta in uno scenario internazionale che valorizzerà anche la Mostra d’Oltremare come luogo deputato a ospitare grandi manifestazioni”, ha detto il presidente della Camera di Commercio di Napoli Maurizio Maddaloni. Grandi eventi che, ha ricordato l’assessore all’urbanistica Luigi De Falco: “Non sono fini a se stessi. Sia la Coppa America, che la Coppa Davis che il Wuf sono eventi che portano un contributo culturale alla città, ognuno per il proprio campo. In questo caso ci sarà un confronto tra grandi città che potrà aiutare anche Napoli a dialogare meglio con il proprio territorio urbano”. Tra i temi sul tappeto al Wuf ci sarà anche lo sviluppo delle città metropolitane a cui darà il proprio contributo di esperienza, come confermato dal presidente del Consiglio Provinciale Luigi Rispoli, la Provincia di Napoli.

 

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