“Accordi con chi si oppone a Monti e definisce il suo governo ‘di macelleria sociale’ sono impossibili per l’Udc”. Lo ribadisce con fermezza Pier Ferdinando Casini che su Twitter aggiunge un “con buona pace di Pdl e Pd”. Dopo la rottura di ieri, anche oggi il leader dell’Udc attacca il numero uno di Sel, Nichi Vendola
e mettono ancora una volta in luce quanto sia complicato il gioco delle alleanze all’interno del centrosinistra. Ieri Casini, che vedrebbe bene “ovunque” Monti, anche al Quirinale, aveva chiesto chiarezza al Pd sull'”abisso” che c’è tra i democratici e Vendola nel giudizio rispetto al governo dei tecnici. “Il Pd deve chiarire con Vendola l’equivoco su Monti, altrimenti è poco credibile: altro che piccole distinzioni, c’è un abisso tra voi e Sel”, aveva attaccato intervenendo alla alla Festa nazionale del Pd a Reggio Emilia. Aveva incalzato così il Pd sulle alleanze, prima attaccando il presidente della Regione Puglia e poi il sindaco di Firenze Matteo Renzi. “Se alle primarie del Pd vince Renzi “è il caos – aveva detto il leader dell’Udc – Prima di sostituire Monti con Renzi ci penserei due volte…”. Si è fatta attendere qualche ora la replica di Renzi che oggi ha detto: “Sono molto contento che Pier Ferdinando Casini si occupi e si preoccupi di cose del Partito democratico, di cui notoriamente non fa parte, credo però che la questione non sia spaccare il Pd ma tentare di riavvicinare i cittadini alla politica”. Per l’ex ministro del Pd, Giuseppe Fioroni, la questione delle alleanze resta strategica. “Pd e Sel non bastano. Serve un’alleanza forte per governare il Paese, un grande patto tra l’area riformista e l’area moderata. Ma Bersani e Casini devono annunciarla prima del voto”, ha spiegato Fioroni. “Bisogna dire agli elettori con quale progetto e con quale alleanza vogliamo governare il Paese. E farlo prima del voto. Questa è la cifra che rende un governo credibile e una classe politica affidabile e autorevole”. La querelle è un’occasione che il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto non si lascia scappare. “Di fronte a una situazione economica destinata a rimanere assai seria, come potranno essere conciliate in una comune esperienza di governo le posizioni di B-C-V (Bersani, Casini, Vendola)? Il rischio è che questo piccolo trattino di vocabolario si divida in almeno quattro parti sul piano politico al primo tentativo di mettere in atto una politica di governo”, ha detto Cicchitto.