Le ragazzine adorano vederlo ballare ad Amici, conduce su Rai5 da varie stagioni il programma Step – passi di danza e partecipa a spettacoli in vari teatri italiani. Kledi Kadiu oggi è, con generosità bisogna sottolineare, alla Mostra del cinema di Venezia per testimoniare il suo passato.

L’8 agosto 1991, diciassettenne, era in quella paurosa immensa massa di migranti, esausti dopo un viaggio alla deriva su una gigantesca carretta partita da Tirana e arrivata al porto di Bari. Ventimila assetati, affamati di un futuro in Italia che riuscirono a sorridere e a fare il segno di vittoria con le dita. Un’immagine straziante che tutti abbiamo negli occhi, immortalata dal film di Gianni Amelio Lamerica. “Fu l’arrivo di massa più importante di quel periodo e fu anche il primo respingimento di massa”, dice all’ANSA Daniele Vicari che oggi a Venezia porta fuori concorso un documentario commovente: La nave dolce, che ricorda l’epopea del mercantile Vlora, che trasportava zucchero (da qui il titolo) e sogni di benessere. “Fui respinto a Bari, tornai a Tirana e mi diplomai al Teatro dell’Opera. Rivedere quelle immagini oggi mi fa un grande effetto, mi sembra di aver vissuto un film”, dice all’ANSA il ballerino. Amelio invece il film non l’ha ancora visto, “ma Vicari per me è uno dei registi più bravi della nuova generazione”. Prodotto dalla Indigo Film e Apulia film Commission con Rai Cinema, la nave dolce uscirà in sala l’8 novembre distribuito da Microcinema. “Dei ventimila, 16 mila 500 furono respinti, dopo una sosta allo stadio di Bari”, racconta Nicola Montano a Venezia anche lui come testimone di quei giorni in cui era ispettore alla Polizia di frontiera del porto, un’esperienza cui ha dedicato anche il libro Ladri di stelle. “Non eravamo preparati, non ci aspettavamo tutte quelle persone”, dice Montano.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui