Una carica di esplosivo è esplosa oggi davanti alla sede della Cooperazione italiana a Kabul. Lo ha appreso l’ANSA da fonti affidabili. Secondo un primo bilancio le vittime sono una decina, quasi tutti bambini.
E’ quindi questa l’esplosione che alcune fonti avevano creduto in un primo momento provocata da un razzo lanciato verso il quartier generale della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato). Le fonti hanno assicurato all’ANSA che sia il personale della Cooperazione, sia quello dell’ambasciata che si trova 300 metri più avanti non hanno riportato danni. Davanti alla sede della Cooperazione italiana sostano spesso gruppi di bambini che vendono piccoli oggetti ai diplomatici e al personale militare di passaggio. Le fonti hanno aggiunto che “probabilmente la carica di esplosivo doveva servire per un attentato alla Fondazione dedicata ad Ahmad Shah Massoud, nell’undicesimo anniversario della sua morte. I bambini rimasti coinvolti nell’esplosione, si è infine appreso, sono stati trasportati nell’Ospedale di Emergency di Gino Strada a Kabul. Lo scoppio sarebbe stato causato da un kamikaze a bordo di una motocicletta che ha puntato alla residenza dell’ambasciatore indiano a Kabul. Lo ha reso noto il generale Zaher, capo della polizia criminale afghana. Secondo l’alto ufficiale, sarebbero morti almeno quattro bambini e vari altri sarebbero rimasti feriti. La residenza dell’ambasciatore indiano è confinante con la Cooperazione italiana nell’area delle ambasciate e del quartier generale Isaf. Stamani due autorevoli anziani tribali afghani e due donne sono morti in due attentati realizzati da sconosciuti nell’Afghanistan meridionale. Lo ha appreso l’ANSA da fonti locali. Il portavoce del governo della provincia di Uruzgan, Amir Muhammad Akhundzada, ha indicato che “vi è stata una forte esplosione vicino alla prigione provinciale di Tarinkot in cui hanno perso la vita il vice presidente del Consiglio per le riforme, Naimatullah, e un altro influente anziano, Malik Abdul Majeed”.