ARIANO IRPINO – “La colpa della lentezza della giustizia in Italia non e’ dei magistrati, molto piu’ produttivi della media europea. La causa e’ la precisa volonta’ politica che, certo non per incapacita’, vuole che la giustizia italiana sia lenta”. L’accusa arriva da Giuseppe Ayala,

ex magistrato ed ex parlamentare, durante il suo intervento al meeting su ‘Le due culture’ organizzato al campus Biogem ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino. “Non c’e’ peggior giustizia di una giustizia tardiva -sottolinea Ayala- e gia’ lo stesso processo e’ una pena che, solo per il primo grado, in Italia dura in media 4 anni mentre la sentenza definitiva non arriva prima dei 10, 12 anni. Cio’ -ricorda- comporta anche che vengano dirottati investimenti esteri per miliardi di euro dall’Italia verso altri Paesi, proprio a causa della lentezza della nostra giustizia”. Ayala ricorda che “le condanne della Corte di giustizia europea riguardano solo i tempi e non la qualita’ della giustizia italiana, che e’ tre volte piu’ lunga rispetto a quelle francese e tedesca. Per fortuna -commenta ironico- non esiste uno spread sulla giustizia, anche perche’ non ci sarebbe un Mario Draghi che dall’Europa ci puo’ risolvere il problema…”. “Cambiare la composizione del Csm, per contenere l’uso distorto che ne fa l’Anm”. E’ quanto propone l’ex magistrato e parlamentare Giuseppe Ayala intervenendo al meeting ‘Le due culture’ organizzato al campus Biogem di Ariano Irpino. La soluzione indicata da Ayala richiama quella attuale per la composizione della Corte costituzionale: “i membri del Consiglio superiore della magistratura andrebbero per un terzo eletti dal Parlamento, per un terzo dai magistrati e per un terzo nominati dal Presidente della Repubblica. Fra questi ultimi, si potrebbe poi eleggere il presidente del Csm che non dovrebbe piu’ essere il Capo dello Stato”.

 

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