PIEDIMONTE MATESE – “Si tratta di un’interrogazione viziata in fatto ed in diritto”. Così il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, ha replicato all’interrogazione sul servizio idrico presentata da Ranieri Vitagliano, rappresentante in consiglio di Sinistra Matesina (SM).

Ne ha smontato l’impalcatura in quanto il rappresentante di SM ha, a parere del primo cittadino, fatto confusione tra il ruolo della corte costituzionale che in merito si è pronunciato e quello della corte di cassazione in riferimento ad un caso sottoposto all’attenzione della Cassazione(la controversia tra il comune di Milano ed un istituto sanitario per il pagamento degli oneri di depurazione in un ambito territoriale sfornito di questo servizio ambientale). Da qui la conclusione- “sentenza” di “inapplicabilità nell’ambito comunale dei principi di cui alla sentenza di Cassazione n. 8318 del 12.04.2011 attinenti a questioni erroneamente equiparate alla situazione di fatto e diritto in essere in ambito comunale con conseguente impossibilità per l’amministrazione di procedere alla restituzione di somme di danaro legittimamente versate dai cittadini-utenti”. In merito alla sentenza della corte costituzionale intervenuta il sindaco ha illustrato quanto fatto dal comune nei confronti dell’utenza .” per quanto riguarda la sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 2008 corre l’obbligo precisare come la stessa sia stata comunque superata dalla L. 13 del 27/02/2009 che ha disciplinato l’intera materia; -che successivamente alla entrata in vigore della predetta legge, l’Amministrazione, in ossequio ai dettato nonnativo di cui alla L. 13 del 27/02/2009, con delibera di Giunta Comunale del 30/06/2009 n.243, prendeva atto degli investimenti effettuati sull’impianto di depurazione; -che, in particolare, per quanto agli anni 2004/2005 veniva accertato, mediante la comparazione dell’importo delle quote relative alla depurazione inserite nei ruoli da restituire in ragione del periodo di mal funzionamento dell’impianto e dei costi delle opere programmate e realizzate da defalcare dalle quote precedentemente indicate, come non vi fossero importi da restituire quale quota di tariffa riferita al servizio di depurazione per i ridetti anni 2004/2005; -che la delibera richiamata veniva corredata ex lege da pareri di regolarità tecnica e contabile; -che, pertanto, sono stati rispettati sia il dettato normativo in ordine alla gestione del servizio idrico integrato che i principi di pubblicità e trasparenza della P.A”. La replica termina con un invito-monito fatto al capogruppo di SM.

Michele Martuscelli

 

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